Continuano gli intoppi giudiziari per l'Expo 2015 di Milano. Oggi è stato iscritto nel registro degli indagati Antonio Acerbo, 65 anni, responsabile unico del procedimento di Padiglione Italia e commissario delegato Opere infrastrutturali Expo 2015. La notizia è stata diffusa con un comunicato stampa del procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, nel quale si riportano le ipotesi di reato contestate ad Acerbo: turbativa d'asta e corruzione in relazione agli appalti per il progetto "Via delle acque" dell'Esposizione Universale.

L'INCHIESTA SULLA "CUPOLA DEGLI APPALTI"

L'indagine che ha portato ad indagare l'ennesimo pezzo da novanta di Expo 2015, è una diretta emanazione dell'inchiesta madre sulla "cupola degli appalti", avviata otto mesi fa, che aveva già portato all'arresto di Gianstefano Frigerio, Luigi Grillo e Primo Greganti. Secondo le indagini condotte dai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, l'appalto sulle "Via delle acque" è stato vinto dalla ditta Maltauro con un'offerta di 54 milioni di euro e un ribasso del 23 per cento ma anche, stando alle intercettazioni in mano agli inquirenti, grazie al pagamento di tangenti. Acerbo, che nel 2010 aveva ricoperto l'incarico di Direttore Generale del Comune di Milano sotto la giunta Moratti, risulta indagato in quanto è il responsabile della procedura d'appalto oltre che presidente della commissione aggiudicatrice.

COS'E' IL PROGETTO "VIA DELLE ACQUE"

Il progetto "Via delle acque", inserito nell'elenco delle opere per l'Esposizione Universale, consiste nella costruzione di una serie di canali progettati per il collegamento tra il Naviglio Grande e il sito dell'Expo, corredato da piste ciclabili e due nuovi ponti pedonali da costruire sul Naviglio Grande.

Un progetto da sempre contestato dai comitati locali e via via ridimensionato rispetto all'idea iniziale. Sulla nuova tegola giudiziaria si è pronunciato il presidente Anticorruzione Raffaele Cantone, sottolineando che la permanenza di Acerbo alla direzione di Padiglione Italia "può rappresentare un problema". Nei prossimi giorni, lo stesso Cantone incontrerà il Procuratore Bruti Liberati per avere maggiori informazioni sulla vicenda e, successivamente, la presidente di Expo 205 Diana Bracco per decidere in merito ad un possibile commissariamento.

Si ripropone con quest'ultimo episodio il problema della coesistenza dei controlli antimazzette con la necessità di concludere le opere in corso nel più breve tempo possibile. Maggio 2015, data di apertura di Expo, è sempre più vicina e con le nuove tangenti sulla "Via delle acque", piove sul bagnato.