Arriva il secondo caso di contagio del virus Ebola negli Stati Uniti, a pochi giorni dalla morte del paziente zero. Si tratta proprio di un'infermiera facente parte del gruppo di operatori sanitari che si occupava di somministrare le cure a Thomas Duncan, il primo paziente contagiato dal virus durante un viaggio in Liberia. Lo rende noto David Lakey, il commissario dei Dipartimenti dei servizi sanitari del Texas.

L'infermiera, in servizio presso il Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas, ha accusato venerdì i primi disturbi riconducibili alla sintomatologia del virus ed è stata ricoverata e messa in isolamento.

I primi esami preliminari, condotti dal laboratorio statale di Salute pubblica di Austin, sono risultati positivi, ma si attendono gli esiti dei test definitivi nei prossimi giorni che saranno forniti dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta. La donna era stata in contatto per lavoro con Thomas Duncan, durante il ricovero in ospedale del paziente zero, deceduto lo scorso mercoledì. Era rientrato dalla Liberia il 20 settembre in visita alla famiglia ed aveva manifestato i primi sintomi quattro giorni dopo. Il giorno successivo si era recato in ospedale, ma era stato dimesso con una semplice cura antibiotica, nonostante avesse fatto presente al personale ospedaliero che era di ritorno da un viaggio in Africa.

Era stato ricoverato e messo in isolamento soltanto il 28 settembre, quando è risultato positivo al test.

Al momento del primo contatto con Duncan, l'infermiera indossava l'abbigliamento protettivo conforme alle misure di sicurezza prescritte, completo di mascherina, occhiali protettivi, guanti e camice. Venerdì sera l'infermiera ha presentato febbre non elevata ed è stata messa in isolamento immediato.

Nel caso in cui i test risultassero positivi, si tratterebbe del primo caso di trasmissione all'interno degli Stati Uniti e del secondo caso di Ebola diagnosticato in America. Intanto le autorità sanitarie e gli operatori del settore si sono occupati di bonificare e sanificare le aree comuni del complesso residenziale in cui vive la donna, informando i residenti della zona di stare fuori dall'area interessata alla decontaminazione.

Stesse operazioni di sanificazione sono avvenute sulla sua automobile e all'interno del suo appartamento. Intanto vengono intensificati i controlli sanitari in molti aeroporti internazionali americani: New York, Atlanta, Chicago e Dallas, ovvero i principali scali verso i Paesi africani più colpiti.