Dovrebbero essere lanciati a breve sul web filmati di propaganda dell'Isis in cui si possono vedere jihadisti kamikaze iniettarsi sangue infetto dal virus dell'Ebola e poi farsi riprendere in mezzo alle persone nelle città occidentali. Diventerà probabilmente la nuova paranoia dei prossimi tempi quella di vedere il prossimo come possibile assassino virale. Molto più dei dirottamenti aerei in stile 11 settembre.

Li chiamano "black runner" e sarebbero individui con l'intento di scatenare il panico nelle città, sfruttando la paura che già si sta impadronendo dell'occidente.

La campagna che starebbe iniziando sulla rete a base di filmati di kamikaze tra i visitatori dei centri commerciali, potrebbe far sì che, per impedire il contagio della paura, molto più veloce del virus, si arrivi ad una censura preventiva di internet. La settimana scorsa i governi europei hanno diffuso una circolare riguardo le procedure in grado di contrastare il diffondersi della malattia, anche per una diffusione volontaria. Il ministero della Salute italiano ha stilato un documento di 21 pagine dal titolo " Malattia da virus Ebola, protocollo centrale per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale".

Non si tratta di notizie basate sul "sentito dire" bensì provengono da indagini svolte in Africa dalle agenzie sanitarie nazionali, che hanno scoperto come ci siano stati contatti tra i jihadisti del califfato islamico che attaccarono un presidio sanitario in Sierra Leone.

I medici presi in ostaggio sono stati interrogati sulle modalità di contagio e l'eventuale possibilità di utilizzare sangue infetto per trasformare esseri umani in incubatori di bombe batteriologiche.

Le prove che si stanno raccogliendo portano a ritenere che questi kamikaze possano provenire dai campi di addestramento dell'Isis in Africa, dove ci possono essere stati contatti tra combattenti e malati.

Le informazioni provengono da perquisizioni e sequestri di computer appartenenti ai jihadisti, al cui interno sono stati trovati migliaia di file che descrivono, tra l'altro, come produrre armi biologiche col virus della peste bubbonica.