La notte scorsa, alla vigilia delle manifestazioni che erano state decise a Ferguson, sobborgo di St. Louis, al fine di protestare contro l'uccisione, due mesi fa, di Michael Brown, ragazzo afroamericano, ad opera di un poliziotto, è stato ucciso un altro ragazzo di colore nella zona meridionale di St. Louis nel Missouri. L'omicida, un agente 32enne fuori servizio, ha ferito a morte un ragazzo di colore diciottenne, Vonderrit Myers. Non si sa ancora quanti proiettili lo abbiano raggiunto, ma secondo testimonianze il poliziotto gli ha diretto il fuoco della pistola almeno 3 volte su 17 colpi che ha sparato.

Secondo i testimoni, il poliziotto, seppur non in servizio, era ancora in divisa mentre stava svolgendo il suo secondo lavoro come agente di sicurezza, quando tre persone iniziano a fuggire costringendo il poliziotto ad inseguirle. Da una colluttazione che ne è seguita, pare che siano partiti degli spari dal 18enne ai quali sono seguiti i 17 colpi per legittima difesa. Subito dopo la sparatoria si sono radunate molte persone per protestare contro l'ennesimo episodio che vede un poliziotto come protagonista nei confronti di ragazzi afroamericani. Tutto rimane ancora da appurare.

La sparatoria è avvenuta alla vigilia del raduno previsto a St.Louis per ricordare i due mesi dalla morte di Brown, seguita da settimane di proteste e scontri con la polizia.

Questo fatto aumenta la tensione per la ricorrenza di quel ragazzo, che secondo una prima ricostruzione camminava in una strada di Ferguson in compagnia di un amico poco dopo mezzogiorno, quando è stato avvicinato da una macchina della polizia. Da questa è sceso un poliziotto che ha chiesto a Michael di entrare nel veicolo.

Al rifiuto di quest'ultimo è iniziata una colluttazione durante la quale il ragazzo avrebbe cercato di prendere la pistola dell'agente, ma è partito un colpo ed il ragazzo è scappato. Subito dopo il ragazzo è caduto, colpito a morte dai susseguenti colpi di pistola dell'agente. Il capo della polizia di Ferguson ha chiesto un'indagine indipendente.