Il dramma è avvenuto qualche giorno fa nella Capitale, in un quartiere periferico in zona Cornelia (nord - ovest). Una ragazza, della quale non è stato reso noto il nome, decide di festeggiare i suoi 18 anni in una discoteca. Le poche invitate declinano l'invito a causa di un disguido. Lei, rimasta sola, entra comunque nel locale per inaugurare alla grande la maggiore età. Qui viene avvicinata da un ragazzo egiziano. I due passano insieme la serata. Entrano subito in confidenza, ballano, bevono e si scambiano dei baci. Di mattina la ragazza viene invitata a casa sua e accetta subito; nel frattempo a loro si unisce un amico di lui, un suo connazionale di 23 anni.

Quello che sarebbe dovuto essere uno dei giorni per lei più belli ed indimenticabili si trasforma ben presto in una vera e propria tragedia.

Arrivati a casa i due si appartano fino a quando lui si addormenta. Entra in scena allora l'altro ragazzo e comincia l'incubo. La ricatta e la obbliga a fare sesso con lui. La minaccia. Le dice infatti che se non avesse acconsentito ad avere un rapporto sessuale con lui, l'avrebbe picchiata. La giovane cede. Viene quindi violentata. Il giorno dopo, si reca immediatamente in un consultorio per avere un sostegno sia fisico che psicologico. Il centro contatta, senza esitazione, i Carabinieri. La ragazza, segue alla lettera tutto quello che le viene detto e consigliato da questi ultimi.

Per rintracciare lo stupratore è necessario mettersi in contatto con il ragazzo conosciuto in discoteca. La 18enne infatti non ricorda l'ubicazione dell'appartamento. Dopo diverse telefonate invane, il ragazzo risponde. I due si danno appuntamento. Si vedono il giorno dopo, di mattina, alla stazione "Cornelia". Nel momento che i due si incontrano intervengono i Carabinieri.

Il ragazzo li conduce fino al suo appartamento dove viene trovato l'egiziano 23enne che è stato subito arrestato. Ora si trova in carcere, a suo carico l'accusa di violenza carnale. L'uomo era già schedato, aveva infatti dei precedenti penali.