Continua a mietere vittime nel mondo il virus Ebola, che tanta preoccupazione ha creato negli ultimi mesi per il timore di una epidemia, stimolando anche il nostro governo allo stanziamento di ingenti risorse in quanto il nostro paese, per la sua particolare collocazione geografica, è molto esposto a imigrazioni all'Africa, continente nel quale il virus Ebola si è originato.



I paesi ufficialmente interessati sono 8 (Guinea, Liberia, Mali, Sierra Leone, Spagna e Usa, Senegal, Nigeria). I morti accertati sono all'8 novembre 2014 4.960: questi dati sono stati pubblicati dall'OMS.





Il numero di casi di Ebola a novembre 2014 è di 13.268 negli 8 Paesi colpiti (Guinea, Liberia, Mali, Sierra Leone, Spagna e Usa) o precedentemente colpiti (Nigeria, Senegal) con un totale di 4.960 decessi.

Va detto che nella Sierra Leone è segnalato un notevole incremento di Ebola che si sta propagando con crescente rapidità (oggi nove volte più di un paio di mesi fa). La situazione è pesante soprattutto nelle zone di campagna.

Stanno invece migliorando sensibilmente le cose in Liberia, altra zona calda. Novità importanti, da valutare con attenzione, arrivano dal Marocco. Come ricorderete si era parlato dell'ipotesi rinvio relativamente alla prestigiosa manifestazione sportiva "Coppa d'Africa" che nel continente nero è seguitissima.

La confederazione calcistica africana non ha sentito ragioni: il torneo si giocherà con buona pace di quanti non volevano correre rischi. Per l'11 novembre 2014 è comunque fissata l'ultimissima riunione per l'ok definitivo allo svolgimento della Coppa d'Africa, che ovviamente ha la controindicazione di porre a contatto decine di migliaia di persone provenienti da diversi paesi con conseguenze difficili da prevedere vista la minaccia del virus Ebola.



Il ministro Lorenzin sul caso dei soldati Usa

C'è poi il delicato caso dei militari di nazionalità statunitense rientrati a Vicenza dall'Africa e precisamente dalla Liberia. In città c'è una comprensibile preoccupazione ma il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha spiegato che non mostrano nessun sintomo e in ogni caso se qualcuno di loro dovesse avere problemi durante il periodo di quarantena sarebbe subito trasferito in America e non, come si era ipotizzato, allo Spallanzani della Capitale.