Novità importanti su Elena Ceste al 25 dicembre 2014 in quanto pare che il cadavere non possa essere esaminato a dovere in quanto troppo decomposto: l'esame autoptico deve quindi fare i conti con questo stato di cose. Difficile, se non impossibile, a questo punto, risalire alle effettive cause del decesso.



Ricorderete probabilmente che Elena Ceste fu trovata in un canale a 1 km circa da casa, durante lavori privati di manutenzione del canale di scolo. Il suo corpo era occultato sotto arbusti, piegato in due. Il medico che ha effettuato l'autopsia ha dovuto fare i conti con la realtà dei fatti.

Troppi i mesi trascorsi prima del casuale ritrovamento del corpo per eseguire un esame efficace.



Di certo l'esame tossicologico ha dato esito negativo: Elena Ceste non aveva assunto nessuna sostanza particolare o addirittura proibita. Per il resto, secondo il medico incaricato, Roberto Testi, la causa di morte non è determinabile attraverso le ordinarie procedure dell'autopsia.

Come sapete l'arma del delitto non è stata trovata in quanto si ipotizza che la madre di famiglia di Costigliole sia stata strangolata. Il sospettato del femminicidio è il marito della donna: il 44enne vigile del fuoco Michele Buoninconti. Servono però le prove, mentre abbiamo per ora solo una serie di indizi.

Per la cronaca nell'anno 2013  in 7 casi di femminicidio su 10 il colpevole è un familiare ma questo è solo un mero dato statistico. Ricordiamo che i funerali di Elena Ceste non sono ancora stati celebrati proprio per consentire i rilievi autoptici.

Resta il mistero legato ai numerosi contatti tramite social network della donna che secondo alcuni potrebbero avere avuto un ruolo almeno indiretto nella vicenda perché proprio avere scoperto queste amicizie potrebbe aver scatenato la reazione del marito. Michele Buoninconti viene infatti descritto come un uomo particolarmente geloso. La notte prima della scomparsa di Elena Ceste i coniugi avrebbero avuto una violenta discussione ma sarà il processo a fare chiarezza su questo aspetto.