Chiesa cattolica e famiglia. Il Vaticano ha reso pubblico, martedì 9 dicembre, un nuovo documento su questo tema che aveva diviso i vescovi durante il Sinodo che si era tenuto a Roma nel mese di ottobre. L'invito ai cattolici è di dare il loro contributo in questo dibattito, devono essere affrontati gli argomenti più controversi, come i divorziati risposati, i matrimoni civili, le coppie di omosessuali. Indirizzate alle conferenze episcopali di tutto il mondo, questi "lineamenta" (dal latino, grandi linee) devono servire ai cattolici di ogni Paese come base per la discussione in preparazione di un nuovo sinodo che si svolgerà nell'ottobre 2015 sul medesimo tema.
La situazione reale delle famiglie
Le Chiese hanno tempo fino al 15 aprile del prossimo anno per far avere a Roma, sotto forma di emendamenti, le loro risposte ai quarantasei quesiti che costituiscono l'appendice al rapporto del sinodo. Come questo rapporto, così la maggior parte delle domande mira a promuovere la famiglia nel modo in cui viene definita tradizionalmente dalla Chiesa cattolica, vale a dire "l'unione indissolubile di un uomo e di una donna e i figli che nascono da essa". I cattolici sono però invitati a non limitarsi, nelle loro raccomandazioni, alla semplice trascrizione della dottrina ma a individuare elementi positivi e negativi nelle coppie non sposate in chiesa, domanda come rapportarsi con gli omosessuali alla luce del Vangelo e interroga su come evitare che le persone divorziate e risposate trovino degli ostacoli "indebiti" per trovare il loro posto all'interno della Chiesa.
In un'intervista al quotidiano argentino "La Nacion", domenica 7 dicembre, il papa ha deplorato che in ragione dei numerosi divieti che sono loro imposti, i divorziati risposati sembrino "scomunicati di fatto".
Se le formulazioni più dirette e, per alcuni, più scioccanti, non sono riprese dal pontefice, la sua volontà di lasciare il segno nelle relazioni fra la famiglia e la Chiesa è evidente. Come riferisce il quotidiano francese "Le Monde", il sinodo di ottobre è presentato come come un "punto di svolta", basato sia sul Concilio Vaticano II sia sul "magistero di Papa Francesco".