L'ultimo femminicidio in ordine cronologico è avvenuto domenica 30 novembre in serata: a Postiglione, centro della provincia di Salerno, Cosimo Pagnani, trentaduenne, ha ucciso con un coltello la ex moglie. La rabbia per la separazione, per la gelosia e per quelli che vengono definiti "i futili motivi" hanno prodotto, dunque, l'ennesimo fatto di cronaca: la vittima è Maria D'Antonio, 34 anni, raggiunta dai fendenti all'addome. L'uomo è stato immediatamente arrestato dai carabinieri della compagnia di Eboli: è piantonato all'ospedale per una ferita riportata al ginocchio dopo la colluttazione con la moglie, l'accusa è quella di omicidio volontario.

L'aspetto più inquietante della vicenda è il post apparso sul profilo Facebook di Cosimo Pagnani: quindici ore fa il l'inquietante scritta "Sei morta t…a" circostanzia in maniera abbastanza precisa le ore in cui si è consumata la tragedia. Ma determina anche altri interrogativi: dando per certo che quello sia il suo profilo, è stato davvero Cosimo Pagnani a scrivere quel post? E, ammesso che sia stato lui, il post è stato scritto prima o dopo l'omicidio? E' una differenza non da poco: se il post fosse stato scritto dopo, si potrebbe pensare all'ira furiosa dell'uomo che poi ha anche infierito sulla reputazione della vittima. Diversamente, se il post fosse stato scritto prima, ci sono tutti gli estremi per una ipotesi di premeditazione.

Femminicio Postiglione, tanti i Mi piace e le condivisioni del post dell'omicida: il profilo è stato chiuso da Facebook

E' ancora più indignante il numero di "Mi piace" del post lasciato su Facebook quasi sicuramente dall'assassino. Il "Sei morta t…a" piace a 337 persone dopo 15 ore di attività social ed è stato condiviso da ben 418 profili.

Un commento sbeffeggiante "Aauu" ha avuto ben 54 "Mi piace". Il profilo dell'omicida è stato chiuso alle 11.45 del 1 dicembre 2014: 15 ore di attività di sciacallaggio online. A chi appartengono tutti, infatti, questi profili che si congratulano con l'autore del post? Sono tutti potenziali assassini?

No, si tratta per la maggior parte di ragazzi, ma anche di tante ragazze, in cerca di notorietà: l'omicidio di Postiglione è uno dei fatti del giorno e saranno in tanti a cercare il profilo dell'omicida. Facebook sta conducendo battaglie da anni in nome della privacy. Quella tra i vivi, ma nei casi di cronaca il cammino del gigante americano è ancora tutto in salita.