Cristina di Borbone sarà il primo membro della famiglia reale spagnola a sedere su di un banco degli imputati. E' stato deciso dal terzo Tribunale di Istruzione di Palma de Majorca, diretto dal giudice José Castro, che ha imputato la sorella dell'attuale re di Spagna Filippo VI per aver collaborato in alcuni crimini fiscali negli anni 2007 e 2008. La donna avrebbe aiutato il marito Inaki Urdangarin, accusato tra l'altro di appropriazione indebita di fondi pubblici, frode e riciclaggio di denaro sporco. I due coniugi sono tra le 17 persone che andranno sotto processo, forse verso la fine del prossimo anno, per i reati relativi all'Istituto Noos, società senza scopo di lucro che avrebbe addebitato con prezzi gonfiati ai governi regionali, eventi relativi al tempo libero.

Per tutto questo rischia da due a quattro anni di carcere, sebbene nessuno pensa che le verranno mai assegnati per la sua storia e per quella della sua famiglia, per cui ci sono da aspettarsi tutte le attenuanti del caso. Inoltre ci sarebbe da pagare, come indennizzo alla parte lesa, la bellezza di 2.600.000 euro. I due avrebbero però dirottato, secondo l'accusa, la bellezza di 6 milioni di euro verso i paradisi fiscali. Urdangarin invece rischia fino a 20 anni di carcere se venisse trovato colpevole. Comunque, sia Cristina che il marito si sono dichiarati innocenti negando ogni addebito.

In una dichiarazione ufficiale della casa reale, lunedì, è stato sottolineato il "rispetto totale per l'indipendenza della magistratura".

Questo è il momento più nero per la famiglia regnante da quando la monarchia venne restaurata dopo la morte del caudillo Franco nel 1975. Tutto sembra essere cominciato dopo che il re Juan Carlos abdicò in favore del figlio, in seguito ad alcuni fatti imbarazzanti e l'emergere del caso Noos. Cristina ed il marito sono da tempo esclusi dagli eventi ufficiali, e questi fatti l'hanno cancellata dalla linea di successione al trono di Spagna, come ha sottolineato la stessa casa reale, per decisione personale della stessa Cristina.