Omicidio volontario. La procura di Ragusa ha aperto ufficialmente un'indagine sulla morte del piccolo Loris Stival, il cui corpo senza vita è stato trovato da un cacciatore in un canale di cemento nei pressi di Vecchio Mulino, a Santa Croce Camerina. Gli inquirenti chiariscono subito che il fascicolo è stato aperto "a scopo cautelare" e che al momento non c'è nessun iscritto al registro degli indagati. Intanto è giallo su alcune affermazioni che avrebbe fatto il padre, poi smentite dagli investigatori.

Il padre di Loris: "Lo ammazzo con le mie mani". Dichiarazione smentita

Il mistero intorno alla morte del bimbo siciliano di 8 anni si infittisce quando circolano delle indiscrezioni secondo cui, il padre, di fronte agli inquirenti, avrebbe esclamato di essere pronto ad uccidere l'assassino del figlio con le sue mani, lasciando intendere di avere un preciso sospetto su colui che avrebbe potuto commettere l'omicidio.

Gli investigatori, però, ci hanno tenuto a smentire subito quest'indiscrezione, sottolineando come l'uomo non abbia mai pronunciato quelle parole e ricordando che maggiori informazioni sul decesso di Loris potranno arrivare soltanto dopo l'autopsia. Al momento, si sa che il bambino è morto in tarda mattinata, dopo una caduta di circa tre metri. Sulla fronte aveva un'ecchimosi probabilmente procurata in seguito al volo e alcuni graffi sul volto.

Il cacciatore ascoltato in Questura, la sua auto sequestrata

Intanto, Orazio Fidone, il cacciatore che per primo ha trovato il corpo senza vita del bambino, è stato ascoltato in questura e la sua auto è stata posta sotto sequestro. L'uomo non è assolutamente indagato e ha spiegato di essersi recato in questura per mettersi a disposizione degli inquirenti e collaborare affinché si possa assicurare alla giustizia l'assassino del bimbo.

La sua vettura è stata sequestrata perché si trovava nella zona del ritrovamento, e dunque si trova sotto sequestro come tutta l'area circostante. Un certo nervosismo l'ha manifestato la figlia di Fidone, la quale ha chiesto di essere "lasciati in pace", confermando che il padre era ascoltato dagli inquirenti per rendere una dichiarazione più completa.

La madre sotto shock, spunta un testimone

Non si dà pace la mamma di Loris, che ha lasciato il figlio nei pressi della scuola elementare Falcone-Borsellino che frequentava, per poi non vederlo più. La donna, sotto shock, piange e urla di voler vedere il bambino per un'ultima volta, ma ciò non potrà accadere se prima non sarà completata l'autopsia.

Gli investigatori hanno trovato finora una testimone, una donna amica di famiglia, la quale ha affermato che avrebbe visto Loris, intorno alle 9 del mattino, per strada e senza zaino. Questo, un ovetto di colore blu con cinghie gialle, al momento è introvabile. Si ipotizza che il bimbo non sia arrivato da solo al canalone, poiché la strada è piuttosto impervia: qualcuno, dunque, deve essersi recato in quel luogo con Loris e lì è accaduta la tragedia. Le persone che conoscevano il bimbo hanno affermato che era molto introverso e si fidava poco degli estranei; ecco perché gli investigatori pensano che chi l'ha convinto a seguirlo debba essere una persona che il ragazzino conosceva e dalla quale è stato ingannato e forse anche ucciso.