Il caso di Andrea Loris Stival ha letteralmente sconvolto tutta Italia. Al momento, gli inquirenti stanno continuando incessantemente le loro indagini per cercare di trovare il colpevole della morte del bimbo, che aveva appena otto anni. Il piccolo Andrea Loris è stato ritrovato senza vita da Orazio Fidone, un cacciatore sessaquantrenne che stava perlustrando la campagna ragusana, a quattro chilometri da Santa Croce Camerina, per avere notizie del piccolo scomparso.
Ultime news Andrea Loris Stival, il punto sulle indagini
Nelle ultime ore, le indagini degli inquirenti si stanno focalizzando soprattutto sulla famiglia del bimbo, in particolare sulla madre venticinquenne, Veronica Panarello.
Sono infatti emerse delle incongruenze tra la sua testimonianza e i filmati delle telecamere; le immagini, infatti, documenterebbero che il bimbo, la mattina del 29 novembre, non era a bordo dell'auto della madre. Al momento i filmati sono al vaglio degli inquirenti; dunque, è molto probabile che la svolta arrivi molto presto.
A "Chi l'ha visto", inoltre, è stato sentito anche il parere dell'avvocato della famiglia, Francesco Villardita, il quale sostiene che dalle immagini sarebbe impossibile vedere Andrea Loris a causa della sua scarsa altezza. Ma in ogni caso, le indagini si stanno concentrando sulla figura della madre Veronica Panarello.
Ultime news Andrea Loris Stival, indiscrezioni clamorose sulla madre
Secondo alcune indiscrezioni clamorose, riportate dal "Corriere di Ragusa" e dal programma televisivo "Mattino Cinque", la madre di Andrea Loris Stival avrebbe tentato il suicidio per ben due volte.
La prima quattro anni fa, dal momento che avrebbe sofferto di una grave depressione post-partum dopo la nascita del secondo figlio; la seconda, più recentemente. Sembra dunque la donna, giovanissima (ricordiamo che a venticinque anni è già madre di due figli), sia molto fragile psicologicamente. Dopo la morte del figlio, inoltre, deve essere sempre assistita da qualcuno, è diventata il fantasma di sè stessa e non distingue più il giorno dalla notte. Gli inquirenti, dunque, non possono trascurare queste caratteristiche psicologiche della donna nella conduzione delle loro indagini.