Sorpresa in Vaticano. Il 27 dicembre, a 31 anni esatti del suo incontro con Papa Wojtyla a Rebibbia, è arrivato da Istanbul l'ex terrorista Mehmet Alì Agca, il "lupo grigio" che il 13 maggio 1981 attentò alla vita di Papa Giovanni Paolo II. Agca si è recato nella basilica di San Pietro per raggiungere nelle Grotte Vaticane la tomba di San Giovanni Paolo II, sulla quale ha deposto fiori bianchi. Agca con i documenti non in regola e il passaporto senza visto è stato fermato dalle forze dell'ordine e a inizio settimana dovrebbe essere espulso dall'Italia.
Resta il mistero di come sia entrato senza documenti fino in Vaticano. "Sono venuto oggi perché il 27 dicembre è il giorno del mio incontro con il Papa", la dichiarazione di Agca in un intervista esclusiva a San Pietro, spiegando di essere tornato a Roma "per gridare che siamo alla fine del mondo. La Madonna di Fatima ha annunciato la fine del mondo".
Mehmet Alì Agca, turco di Yesiltepe, 57 anni il prossimo 19 gennaio, una vita tra misteri, attentati, sentenze e carceri, è stato un militante nell'organizzazione terroristica di estrema destra turca denominata "Lupi grigi"; considerato un cecchino dalla mira infallibile Il 1° febbraio 1979 assassinò il giornalista turco Abdi İpekçi, catturato e condannato, il 25 novembre 1979 riuscì a evadere dal carcere di massima sicurezza di Kartal Maltepe.
E' considerato un fanatico con tendenza al martirio religioso. Il 13 maggio 1981 Alì Agca da Piazza San Pietro sparò tre colpi di pistola a Karol Wojtyla da poco entrato in San Pietro per l'udienza generale. Venne bloccato prima che potesse fuggire e fu arrestato. Prontamente soccorso e sottoposto a un intervento chirurgico di 5 ore e 30 minuti il Papa polacco sopravvisse all'attentato.
Dopo tre giorni di processo per direttissima, il 22 luglio 1981 Alì Agca fu condannato all'ergastolo. In preda a schizofrenia paranoica l'attentatore avrebbe agito da solo, secondo la difesa; con alla spalle un organizzazione rimasta nell'ombra, la sentenza. Nel 1982 Alì Agca cambierà versione, parlando di una pista bulgara dietro l'attentato al Papa.
La buona condotta in carcere del terrorista turco diminuì la pena e il 20 febbraio 1987 la madre e il fratello dell'attentatore, ricevuti in udienza dal Santo Padre, chiesero l'intercessione al Papa per la grazia. Nel 2000 viene graziato da Ciampi e estradato in Turchia, dove sconterà ancora dieci anni per l'omicidio di un giornalista. E' scarcerato il 18 gennaio 2010, prima di lasciare definitivamente l'istituto di pena di Ankara dichiarò di essere in realtà il Cristo e pronunciò l'apocalisse.