Secondo quanto emerso dai rilevamenti effettuati dai Carabineri del Ris non ci sarebbero tracce del Dna di Yara sul furgone Iveco daily e sulla Volvo di Massimo Giuseppe Bossetti, muratore di Mapello accusato di essere l'assassino della piccola tredicenne di Brembate di Sopra, provincia di Bergamo. I rilievi del Ris non avrebbero mostrato nessun tipo di traccia, nè impronte digitali, nè fibre e neanche materiale biologico. La perizia che è stata effettuata dal reparto di investigazioni scientifiche dei carabinieri in contraddittorio con i consulenti di accusa e difesa e della famiglia di Yara ha quindi confermato quello che era già trapelato nei mesi scorsi.

Inoltre sempre secondo la stessa relazione depositata in procura a Bergamo, analogo risultato sarebbe stato riscontrato anche sui vestiti e sugli oggetti presenti nella casa dell'uomo che a quanto pare non mostrerebbero nè presenterebbero alcuna traccia della piccola Yara. Per quanto concerne invece la relazione affidata dal Pm Letizia Ruggeri agli esperti e agli studiosi dell'Università di Pavia relativamente al ritrovamento di peli rinvenuti sul corpo della ragazza e a quella riguardante invece il computer e il telefono di Bossetti vi è ancora da attendere per poter così concludere le lunghe indagini.

Ricordiamo che al fine di questi rilevamenti i carabinieri del Ris avevano preso lo scorso 23 Luglio dalla casa dell'uomo, il quale ricordiamo è chiuso in carcere dallo scorso 16 giugno, ben 34 oggetti tra cui un giubbotto e un paio di scarponi allo scopo appunto di analizzarli.

L'uomo continua a rimanere chiuso in carcere a Bergamo nonostante i suoi difensori Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni ne abbiano richiesto la scarcerazione, contestando le accuse relative all'uccisione della piccola Yara Gambirasio, che come tutti ricordiamo è avvenuta giorno 26 Novembre 2010 nelle campagne del suo paese.

Insomma l'ennesimo colpo di scena nella vicenda che potrebbe contribuire a riaprire le indagini e che offrirà ai difensori dell'uomo ulteriori argomenti per chiedere la liberazione.