A gennaio 2015 è trascorso un anno circa dalla drammatica sparizione di Elena Ceste, 37enne originaria di Torino che risiedeva a Costigliole d'Asti, dove viveva coi figli e col marito, il 44enne vigile del fuoco Michele Buoninconti. Il corpo di Elena Ceste è stato trovato in un canale di scolo non lontano da casa. Il ritrovamento è stato casuale, in seguito a lavori di bonifica dell'area. A gennaio 2015 le novità riguardano l'ipotesi che la donna sia stata uccisa con un'arma da taglio. Il cadavere di Elena Ceste è stato trovato in un avanzato stato di decomposizione.

Quando la cerimonia funebre?

I funerali di Elena Ceste potrebbero tenersi alla fine di gennaio 2015. Essi saranno vissuti come un momento molto toccante dalla comunità di Costigliole d'asti, profondamente segnata da tale vicenda. Impressionante la consistenza delle attività degli inquirenti che hanno sentito decine di testimoni, valutato "percorsi" telefonici, ma a fronte di tanto impegno che tipo di materiale probatorio è stato messo insieme? Come sostenere le accuse in sede processuale? Ricordiamo che dall'esame tossicologico è emerso che la Ceste non assunse nessuna particolare sostanza. Non faceva uso di stupefacenti. Non aveva assunto alcool. Le cattive condizioni del corpo non hanno certamente aiutato gli investigatori.

Secondo Michele Buoninconti la moglie era ultimamente depressa e riferiva di sentire strane voci. La sera prima della scomparsa i due avevano discusso animatamente. La donna coltivava alcune amicizie utilizzando i moderni social network e qualcuno aveva ipotizzato potesse avere qualche relazione extraconiugale. A causa di tali ingenerose illazioni alcuni amici della Ceste sono arrivati a formare un Comitato per tutelare la sua immagine dagli "assalti" di quanti vorrebbero descriverla come una donna distratta da molti amanti. Il movente della gelosia è infatti uno di quelli maggiormente tenuti in considerazione dagli inquirenti impegnati nella non facile risoluzione di questo caso che ha molto colpito l'opinione pubblica.