Michele Buoninconti è il responsabile della morte di Elena Ceste. Con il trascorrere delle ore vengono rese pubbliche le motivazioni che hanno spinto il Gip all'arresto dell'uomo. Prima che il corpo di Elena Ceste venisse rintracciato, i carabinieri erano stati più volte vicino al canale. Il cadavere è stato rinvenuto casualmente dopo nove mesi, durante alcuni lavori di scavo. Il corpo di Elena Ceste è stato ritrovato il 18 ottobre 2014 a qualche chilometro di distanza da casa sua, in avanzato stato di decomposizione. L'autopsia non ha potuto svelare le reali cause della sua morte, ma dagli indizi raccolti è stato possibile ricostruire nei minimi dettagli quanto è successo nei giorni precedenti la scomparsa della donna.

Come ha riferito il colonnello Fabio Federici, al momento dell'arresto, Michele Buoninconti non ha posto alcuna resistenza, ha preparato in silenzio la sua borsa ed è uscito di casa scortato dai carabinieri. Per l'arresto dell'uomo sono state fondamentali le intercettazioni in particolare una conversazione che avrebbe avuto con i suoi figli mentre erano in auto. Il Buoninconti rivolgendosi ai ragazzi avrebbe detto: "Con mamma c'ero riuscito a farla diventare donna, solo vai a capire cosa ha visto, 18 anni della mia vita per recuperarla, 18 anni per raddrizzare mamma".

Il corpo della donna è stato messo nel canale dal primo giorno della sua scomparsa. Nelle vicinanze del cadavere non è stato rinvenuto nessun tipo di indumento perché Elena Ceste è stata assassinata subito dopo essersi occupata della propria igiene personale.

E' stata uccisa nel letto coniugale, probabilmente soffocata con un cuscino o con le mani e trasportata nuda,così com'era, nella campagne dell''astigiano.  

L'arresto di Michele Buoninconti non ha sorpreso gli abitanti di Costigliole d'Asti, a rivelarlo è il sindaco Giovanni Borriero. In molti hanno pensato che l'assassino di Elena Ceste fosse il marito, ma tutti sono stati zitti e hanno atteso che la giustizia facesse il suo corso per dare giustizia alla giovane mamma.

La parola fine è stata messa il 29 gennaio 2015, quando il Gip di Asti, Giacomo Marson ha accolto la richiesta del pm Laura Deodato e ha fatto arrestare Michele Buoninconti con l'accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.