Ieri ha ottenuto grande risalto la notizia, diffusa da molte agenzie, dell'espulsione dall'Italia di un giovane turco di 25 anni che stava seguendo un corso di perfezionamento (l'equivalente di un dottorato di ricerca) in fisica presso la prestigiosa Scuola Normale Superiore di Pisa. Lui si chiama Furkan Semih Dundar ed era arrivato in Italia lo scorso novembre per condurre la sua ricerca sulle relazioni tra buchi neri e teoria delle stringhe, dopo aver sostenuto, nello scorso luglio, la prova d'ammissione per la scuola d'eccellenza (consistita nella valutazione del curriculum e in un colloquio volto ad accertare motivazioni e competenze) ed esser stato, infine, selezionato, ottenendo il terzo posto in graduatoria: a Pisa, però, è rimasto solo poco più di un mese, perché lo scorso 26 dicembre, scortato da tre agenti, è stato espulso dall'Italia e portato a Istanbul, prima di ripartire per una nuova destinazione.
Il motivo? Il ragazzo ha inviato ad alcuni siti governativi dei messaggi in cui minacciava di farsi esplodere davanti alle ambasciate. Ma, come spiega in una sequenza di mail inviate alla redazione di Lettera43.it, il giovane fisico non avrebbe simpatie jihadiste ('non sono neanche più musulmano da 8, 9 anni, le tre religioni monoteistiche sono religioni d'amore, ma l'avidità ha soppiantato l'amore e i sistemi di valori sia in Oriente che in Occidente sono crollati, l'unica soluzione è il paganesimo') e avrebbe utilizzato quello che lui stesso definisce 'il tema caldo del momento' solo per raggiungere il suo scopo, ossia quello di farsi arrestare e interrompere così quella che racconta come una vera persecuzione, dovuta, come sottolinea nelle mail inviate in inglese al giornale digitale, ad una personalità non comune.
'La ragione profonda per la quale non volevo tornare in Turchia - e non sono in Turchia al momento - è che sono stato seguito, penso, dal Mit (il servizio segreto turco). Non mi sento sicuro in Turchia. Ho un carattere inusuale e tutto succede a causa di ciò… I fisici a volte sono inusuali. Sono felice che tutto ciò è finito. Forse è stato un modo estremo di uscirne, ma ha funzionato', spiega, ribadendo che le uniche realtà con cui è in contatto sono quelle della scienza, della filosofia e della letteratura. 'L'unica cosa illegale che ho fatto è stata scrivere falsi messaggi per porre fine alla situazione in cui ero'.