Era originaria di Grotte di Castro, ma ad Orvieto era molto conosciuta. Si chiamava Cristina Cappelloni, ventinove anni, giovane e radiosa come l'aurora; giocava nella Libertas Pallavolo Orvieto (con un passato anche nelle squadre dell'Acquapendente e del Bolsena Volley) e proprio nella città del Duomo aveva trovato quello che probabilmente considerava l'amore della sua vita.

Alla base del suo gesto scellerato ci sarebbe stata proprio una delusione sentimentale. La ragazza infatti, che esercitava la professione di segretaria presso lo studio di un noto avvocato di Orvieto, prima di togliersi la vita avrebbe lasciato due biglietti.

Pare che Cristina ed il suo fidanzato si fossero lasciati il giorno prima dell'infame ed insano gesto.

Un gesto che aveva manifestato anche sulla sua pagina Facebook, ove, poco prima di suicidarsi, aveva modificato la sua immagine di copertina con uno sfondo completamente scuro; ciò sarebbe avvenuto intorno alle sette di mattina. Stando ad alcune indiscrezioni, la ragazza avrebbe inviato dei messaggi su Whatsapp alle colleghe di lavoro, alle quali avrebbe annunciato di non potersi recare in ufficio per alcuni non meglio specificati problemi di salute.

In seguito, poco prima di mezzogiorno, Cristina Cappelloni si è sparata alla tempia usando la pistola del padre, risultata regolarmente detenuta.

Il suo cadavere è poi stato trovato dai familiari, distrutti dall'immenso dolore, qualche ora più tardi. Non è stata ancora fissata una data per i funerali, che probabilmente si svolgeranno subito dopo la conclusione delle indagini da parte della magistratura. Una giovane donna, bellissima, stimata da amici, conoscenti e colleghi e con un brillante futuro davanti a sè, che ha inspiegabilmente (e violentemente) deciso di terminare la sua breve vita.

Cristina è stata illusa da quell'amore romantico e fiabesco che ingenuamente pensava fosse destinato a durare per tutta la vita. Numerosi i messaggi di cordoglio che parenti ed amici della ragazza stanno postando in queste ore sui social.