In queste ultime ore sono stati espulsi nove sospetti terroristi, ma ci sono almeno un centinaio di persone, tra le quali, dei predicatori islamisti che sono tenuti costantemente sotto controllo. La situazione di allerta si sta estendendo in tutta l'Europa e nessuno si sente più al sicuro. Nel mirino dell'Intelligence italiana, ci sarebbero circa centocinquanta soggetti sospettati di attività jihadiste. Al setaccio, soprattutto al Centro-Nord, moschee ufficiali e centri improvvisati, dove alcuni imam predicano la guerra contro l'occidente.
Nelle ultime due settimane sono stati espulsi dall'Italia nove estremisti, ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale.
Nello specifico, si tratta di cinque tunisini, un turco, un egiziano, un marocchino e un pakistano. Alcuni frequentano le moschee con un regolare permesso di soggiorno e un lavoro insospettabile. Arrivati dall'Africa e dal Medio Oriente, hanno una certa dimestichezza nel reperire e maneggiare materiale destinato alla fabbricazione di esplosivi, e nutrono un certo interesse per l'addestramento militare. È questo l'identikit degli estremisti segnalati nel nostro Paese dai servizi segreti americani, e verso i quali, potrebbero scattare nuovi provvedimenti di espulsione.
Gli ultimi controlli hanno portato all'individuazione di una dozzina d'imam, particolarmente attivi nel predicare la guerra Jihadista.
La Turchia resta il Paese crocevia degli estremisti, secondo un dossier dei servizi segreti di Ankara sarebbero almeno tremila. Sul fronte turco l'esplosione di una bomba a Istanbul ha fatto pensare al peggio, essendo il Paese, una delle polveriere dell'ISIS, dove si troverebbero almeno tremila fiancheggiatori dello stato islamico.
Fortunatamente non ci sono state vittime, e nonostante la presunta rivendicazione su internet dei giovani del Pkk, il governo di Ankara per il momento non conferma. Dopo Francia, Italia, Germania, Regno Unito e Olanda, anche il Belgio è un bersaglio dei Jihadisti, facendo parte dell'alleanza internazionale che combatte militarmente l'ISIS.