Dopo la morte del pilota Muath al-Kasaesbeh, che è stato arso vivo dai militanti dell'Isis, la Giordania ha annunciato di intensificare gli attacchi contro lo Stato Islamico. Secondo quanto riporta il "Site", il sito americano che monitora ogni movimento dei jihadisti, durante i raid aerei della Giordania sarebbe rimasta uccisa Kayla Jean Muller, l'ostaggio americano di ventisei anni che l'Isis aveva rapito due anni fa. La notizia è stata diffusa su Twitter dalla direttrice del "Site", Rita Katz ed è stata riportata da una fonte autorevole come il "Fatto Quotidiano".
Ultime news Isis, i raid aerei giordani avrebbero ucciso l'ostaggio Usa Kayla Jean Muller
L'Isis ha annunciato la morte della donna americana Kayal Jean Muller: "L'ostaggio statunitense è stato ucciso da un aereo giordano mentre si trovava nell'edificio nel governato di Raqqa", scrivono i jihadisti. L'indiscrezione è stata riportata anche dalla tv di "Al Jazeera"; bisogna però puntualizzare che nei filmati dell'Isis l'ostaggio americano non è mai apparsa. E' però mistero sulla notizia diffusa dallo Stato Islamico; l'indiscrezione infatti non è stata confermata dal Pentagono e neanche da fonti giordane. Secondo la direttrice del "Site", invece, Rita Katz, è molto probabile che l'ostaggio Usa sia stato ucciso dai terroristi dello Stato Islamico, che avrebbe poi attribuito la sua morte agli attacchi degli aerei giordani.
Ma occorre specificare che non c'è assolutamente certezza su tale indiscrezione di Rita Katz, che rimane semplicemente un'ipotesi. Secondo il Pentagono, infatti, mancano le prove sull'uccisione dell'ostaggio Usa. La notizia è stata diffusa su Twitter, dove è stato scritto che gli attacchi degli aerei giordani sono durati circa un'ora e che l'ostaggio è morto mentre si trovava in un edificio di Raqqa.
La notizia non è stata confermata neanche da Amman, anche se la Giordania, dopo la tremenda uccisione del pilota, che è stato arso vivo in una gabbia, ha affermato di avere organizzato una serie di raid aerei in Siria contro l'Isis e con il supporto degli Usa, che hanno fornito alla Giordania servizi di sorveglianza e ricognizione.