Sono emerse importanti novità per quanto riguarda il caso legato alla morte della povera Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra trovata morta nel mese di febbraio del 2011 e le novità riguardano i risultati della perizia informatica eseguita sul personal computer di Massimo Bossetti. L'esito è a dir poco inquietante, secondo quanto riferito dai tecnici della Procura che hanno analizzato accuratamente il PC: innanzitutto il lavoro non è stato affatto semplice visto che Bossetti aveva cura di non lasciare tracce in merito alle ricerche che egli effettuava su Internet. A questo proposito, è stato riscontrato che il muratore di Mapello usasse diversi strumenti per evitare che qualcuno potesse scoprire i temi delle sue morbose ricerche sul Web. Andiamo a vedere, dunque, che cosa avrebbero scoperto i tecnici incaricati della perizia sul computer di Massimo Giuseppe Bossetti.

Caso Yara Gambirasio: sul PC di Bossetti rinvenute frasi di ricerca Web come 'ragazzine rosse tredicenni'

"Ragazzine rosse tredicenni, vergini", questa sarebbe stata la frase che sarebbe stata l'autentica ossessione del muratore di Mapello che, a quanto sembra, cercava '13enni vergini'. A questa conclusione è arrivato il pm, Letizia Ruggeri, che ritiene essere questa una prova che possa condurre al movente dell'omicidio di Yara Gambirasio. Bossetti usava programmi di pulizia informatica come Ccleaner per cancellare accuratamente le tracce della sue ricerche, l'ultima delle quali risale al 29 maggio scorso, appena diciotto giorni prima che avvenisse il suo arresto. Le parole 'chiave' di Bossetti non erano soltanto 'ragazzine' 'vergini' 'tredicenni' ma anche 'sesso con animali'. In più, il principale indiziato per la morte della tredicenne di Brembate di Sopra, cercava anche notizie di cronaca nera, soprattutto quelli che erano inerenti a casi di violenze sessuali e di rapimenti: altro elemento inquietante, tra i casi più 'ricercati' c'era proprio quello relativo alla morte di Yara Gambirasio...