Milano, ex capitale morale d’Italia, ormai ha perso questoprimato e la redenzione giunta dopo la Tangentopoli del 1992 è solo un lontanoricordo. Gli scandali si susseguono e si fa persino fatica a seguirli tutti. Undato è certo, i beni pubblici lombardi sono gestiti spesso male, quando nonoggetto di veri e propri abusi o frodi. Ultimo scandalo in ordine di tempo, èquello che ieri ha coinvolto il management di Ferrovie Nord. Ma ripercorriamole tappe degli scandali più significativi che hanno colpito Milano in questiultimi mesi.

TRENORD – i pendolari sono costretti a tour de force per essere puntualitra continui ritardi e/o blocchi di treni e i manager di TRENORD si occupano dialtro e sono sotto l’attenzione della Procuradi Milano con l’accusa di peculato.

Questa è l’ipotesi di reato rivolta aivertici dell’azienda in un blitz eseguito il 10 marzo presso gli uffici dellasocietà. La Repubblica descrive l’irruzione dei Carabinieri di ieri. Sono stati sequestrati note spese didirigenti e sono al vaglio degli inquirenti tutte le spese sostenute concarte di credito aziendali. Si va dalpagamento di ristoranti, agli hotel, ai cellulari, al pagamento di multe.In particolare, per le multe sono stati spesi da TRENORD 120 mila, e una buonaparte sono riconducibili a multe prese da familiari di dirigenti, quindi poco onulla hanno a che fare con l’azienda. Seguiremo l’evolversi della vicenda cheha una sola nota positiva: la denuncia dei fatti è partita dall’interno dell’aziendaverso la Procura.

ALER – la società che gestisce le Case Popolari a Milano e in Lombardiaè ormai da anni travolta dagli scandali, senza che nessuno riesca adintervenire. Il Fatto Quotidiano in un articolo del 09 Marzo elenca le storture “mostruose” nella gestione dell’aziendache con la costruzione di vere e proprie scatole societarie ha distribuitofinanziamenti pubblici perdendone il controllo.

Il buco nel bilancio di ALER è di 500 Milioni di Euro. E conquesti numeri, ALER si prende il lusso nel 2014, in barba a qualsiasi controlloo verifica, di assumere 40 custodi con contrattia tempo determinato di 88 anni.

EXPO – un blitz della Procura di Milano eseguito l’08 maggio 2014dalla Guardia di Finanza e dalla DIA portaalla luce un vera e propria cupoladegli appalti.

Finiscono agli arresti il Direttore Generale di EXPO AngeloParis e con lui altri 6 manager, tutti con importanti ruoli nel Progetto. L’organizzazionecapitanata da Paris aveva contatti politici importanti e pilotava gli appalti Expo verso società che pagavano tangenti oche, addirittura, erano in odore di mafia. L’inchiesta su EXPO nasce da unacostola dell’inchiesta Infinito sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta inLombardia.