E' arrivata da pochi minuti dall'Ansa la notizia che domani, mercoledì 10 giugno, l'infermiere sardo ricoverato da quasi un mese presso l'ospedale di Roma Spallanzani sarà dimesso perchè fuori pericolo. Nonostante le polemiche sui protocolli seguiti nella presa in carico dell'infermiere, la buona notizia arriva a confermare come le cure prestate all'uomo si siano rivelate efficaci.

Vittoria italiana contro l'Ebola

Con queste parole si esprime l'Ansa per confermare come lo stato di salute dell'infermiere possa essere a questo punto considerato buono.

Mentre la procura di Sassari aveva aperto un'inchiesta sulla procedura eseguita a Sassari per il contenimento del virus, ravvisando l'ipotesi della mancanza di un protocollo standard e di una corretta informazione verso gli operatori che dovevano manipolare il virus, l'infermiere sarebbe stato curato adeguatamente nel centro romano specializzato in malattie infettive, e già da domani pare sarà dimesso.

Dalla Sierra Leone alla Nuova Guinea: la mappa dei paesi a rischio e l'appello al G7 di Medici senza frontiere

L'infermiere di Emergency si era infettato in Sierra Leone, come il suo collega prima di lui Fabrizio Pulvirenti, definito il "caso zero", cioè il primo caso di cui si è avuta notizia.

Entrambi si sono rimessi. A Sassari 19 persone erano state ricoverate in isolamento per escludere ogni possibile sospetto contagio, ma sempre l'Ansa comunica nella stessa notizia che in altri paesi africani, come la Nuova Guinea, l'allarme Ebola sarebbe ancora alto. A maggio, dice l'Ansa, si sarebbe registrata una nuova impennata di casi di Ebola dopo un primo periodo di remissione.

L'associazione "Medici senza frontiere", dal proprio sito ufficiale, pubblica un comunicato stampa oggi 9 giugno per affermare che: "il mondo non è ancora preparato ad affrontare epidemie come l'ebola". Ancora più incisiva la dichiarazione della dottoressa Joanne Liu, presidente internazionale di MSF, che nello stesso comunicato stampa afferma: "la Merkel ha dichiarato nel corso di incontri pubblici e privati che avrebbe promosso la questione dell'Ebola e la risposta globale, ma le conclusioni del G7 sono molto deludenti: serve una forte leadership politica e il sostegno a una reale capacità di risposta sul terreno. Invece ciò che abbiamo ora è solo un impegno puramente verbale ad impegnarsi a rispondere in ritardo e solo per la sicurezza globale, non per una reale necessità delle persone".