Focolai di cimurro a Siracusa. Dopo l'epidemia riscontrata nel canile Snoopy di contrada Carancino, con la morte accertata di circa un cinquantina di cani, adesso è la volta del Piccolo Panda. La struttura ubicata sulla strada per Floridia non accetterà per tre settimane né cani in entrata né in uscita. Il cimurro, infatti, è una grave malattia infettiva letale per la maggior parte dei cani che contraggono l'infezione. Ciò che non torna, né emerge dalle dichiarazioni ufficiali dell'Amministrazione comunale, è come siano possibili questi focolai, qualora - come dovrebbe essere - i cani siano stati tutti vaccinati e abbiano espletato i regolari richiami.

Mancanza di controlli sanitari

"Evidentemente non è stato così. O sono mancati i richiami - afferma Cetty Vinci, consigliere comunale - oppure sono mancati i vaccini. Di certo, mancano i controlli da parte di un'Amministrazione indirettamente responsabile di quanto sta drammaticamente accadendo in questi canili. Il Partito Democratico, che guida Palazzo Vermexio non ha prodotto alcuna politica di cambiamento rispetto al fenomeno del randagismo e dopo oltre due anni di amministrazione non ha più giustificazioni rispetto ai propri fallimenti. L'emergenza sanitaria di questi giorni è solo la punta dell'iceberg della superficialità delle politiche del Sindaco".

Randagiopoli?

"Al capitolo 16960 del proprio bilancio comunale - continua la Vinci - la Giunta Garozzo impegna per il 2015 la cifra di 700.255,89 euro per la cattura o il soccorso, la custodia, la cura e il mantenimento di cani randagi nei due canili convenzionati della città.

Numeri da randagiopoli. Nel bilancio di previsione del Comune di Siracusa del 2005, dieci anni prima, lo stesso capitolo ammontava a 412.000,00 euro, con identica denominazione: iniziative per la prevenzione del randagismo, ovvero volte a ridurre il numero di randagi in città. Il risultato, invece, è che il costo relativo alla custodia e alla cattura è aumentato del 69%.

In altre parole, non solo la politica, diversamente che altrove, non sta facendo nulla per attivare le iniziative di sterilizzazione della popolazione canina, ma inspiegabilmente questa spesa addirittura aumenta, con determine mensili che fanno registrare spese ulteriori per l'accalappiamento di "nuovi" cani randagi in città. E' ora di fare chiarezza".