Oggi, 18 giugno 2015 (per la religione islamica siamo nell'anno 1436) inizia il digiuno sacro per i musulmani, e come ogni anno la Repubblica Popolare Cinese rafforza i suoi divieti di manifestazione religiosa, in particolare nella regione dello Xinjiang, una regione autonoma situata a nord-ovest della Cina e abitata per metà dagli uiguri, un popolo turcofono di religione islamica.

La regione è diventata col passar degli anni il terreno per lo scontro tra i musulmani locali e La Repubblica Popolare Cinese, che accusa gli uiguri di indottrinare milizie fondamentaliste per poi mandarle ad addestrarsi in Afghanistan nelle fila di Al Qaeda.

In questo scenario la repressione della Repubblica Popolare Cinese verso qualsiasi forma di espressione religiosa ha raggiunto spesso episodi di violenza (gli uiguri sono contro il governo di Pechino sin dal 2009, da quando la polizia cinese uccise centinaia di loro, musulmani, durante la rivolta di Urumqi).

Da qui il divieto di manifestare qualsiasi espressione religiosa

In particolare le veglie, i riti e il digiuno del Ramadan, persino ai ristoranti halal (dall'arabo lecito, indica un modo particolare di macellare la carne rispettando i precetti dell'islam) è stato imposto di rimanere aperti per tutto il periodo del digiuno islamico. Ufficialmente il divieto riguarda solo studenti, insegnanti e pubblici ufficiali, ma nella pratica si estende anche a civili e persino bambini, con la motivazione di impedire qualsiasi presunto focolaio di fondamentalismo religioso, con un livello di paranoia che ha portato a costituire gruppi di dieci famiglie che si spiano a vicenda: nel caso in cui anche un solo membro di queste famiglie venga sorpreso a rispettare il Ramadan, tutte e dieci ne pagheranno le conseguenze.

Gli uiguri attribuiscono la causa di queste persecuzione alla popolazione han, la più numerosa in Cina, i cui esponenti occupano molti punti chiave nelle amministrazioni nello Xinjiang, una regione molto ricca di petrolio, carbone e gas (risorse naturali che sono spesso alla base di molti conflitti).

Il ramadan è uno dei pilastri dell'islam

Detto anche sawn/siyam, commemora la Notte del Destino, quando secondo la teologia islamica il profeta Mohammed ricevette la prima sura del Corano (la 96ma), e viene rispettato astenendosi da cibo, bevande, fumo e rapporti sessuali (anche se in alcuni paesi le regole sono un poco più elastiche). Ne sono esentati solo i bambini, gli anziani, i malati, le donne incinte o che allattano, chi svolge lavori pesanti (specialmente se di utilità pubblica) e chi parte per un lungo viaggio. Si inserisce nei 5 pilastri dell'islam che il fedele musulmano è tenuto a rispettare: La testimonianza di fede (shahada, con la quale si diventa musulmani), la preghiera rituale (salàt), l'elemosina (zakàt), il ramadan, e il pellegrinaggio rituale alla Mecca (lo hajj) da rispettare almeno una volta nella vita.