Non si ferma, a Roma, la polemica riguardante i conti eccessivamente salati presentati ai clienti di bar e ristoranti. L'ultima, in ordine di tempo, a lamentare una spesa eccessiva per una consumazione minima, è stata una commessa che si era fermata ad un bar per bere un caffè e un cappuccino in compagnia di un amico e, quando stava per andare via, si è ritrovata tra le mani uno scontrino da 9 euro. La donna, sconvolta, ha protestato, invano, con il gestore del locale.

Caffè e cappuccino 9 euro: commessa scandalizzata

Approfittando di una bella giornata di sole e della stagione calda, una commessa di uno dei negozi che si trovano nei dintorni di piazza San Lorenzo in Lucina, nel corso della pausa mattutina, decide di accomodarsi ad un bar per fare quattro chiacchiere con un amico.

La location è, indubbiamente, meravigliosa e anche la cortesia e la solerzia dei camerieri non è da meno. Non c'è che dire, un bel momento di allegria per la commessa e il suo amico, allegria che, però, si spegne al momento della richiesta del conto. Quando si ritrova lo scontrino tra le mani, la ragazza scopre che, per aver consumato un caffè e un cappuccino c'è da pagare 9 euro. La cliente si alza dal tavolino e va a protestare all'interno del bar. Qui, però, le spiegano che è tutto regolare, poiché il caffè costa 3.50 euro, il cappuccino 5 euro, e 50 centesimi sono la mancia. Il listino prezzi si trovava affisso all'esterno del locale e, per tutti coloro che consumano al tavolino i costi sono quelli.

La giovane, a questo punto, non ha potuto fare altro se non rassegnarsi e pagare il salatissimo conto che le ha rovinato la giornata.

Certo, se proprio vorrà trovare un motivo per rallegrarsi, le basti pensare che ad una coppia giapponese qualche giorno fa è andata molto peggio. I due sposini orientali, infatti, per una cena in un'osteria a Piazza Navona hanno speso addirittura 695 euro, nei quali erano compresi 115 euro di mancia (obbligatoria). Anche in questo caso, rimostranze a parte, non è stato possibile fare nulla. Insomma, la polemica sul "caro prezzi" dei bar e ristoranti di Roma, sembra non finire mai.