La giornata di giovedì 9 luglio è stata a dir poco drammatica per due bambini, uniti nell'essersi trovati al centro di incidenti rischiosi, ma divisi nel destino. Un bimbo romano di 4 anni, infatti, non è riuscito a sopravvivere ad un volo di 10 metri dall'ascensore della metro A di Roma, mentre in Cina, un altro piccolo, rimasto con la testa incastrata nella ringhiera del balcone di casa, è stato miracolosamente salvato da un eroico vicino di casa. Due fatti di cronaca che sono accaduti a notevole distanza l'uno dall'altro, eppure sorprende come si siano verificati quasi in contemporanea, nonostante si tratti di realtà così distanti tra loro.

Tragedia nella metro di Roma: bimbo cade da ascensore guasto e muore

Siamo alla stazione Furio Camillo della metropolitana A di Roma. Come ogni giorno, l'ascensore che dai tornelli d'ingresso porta alla banchina dove si attende il treno, è colmo di persone. All'improvviso, l'elevatore si blocca, restando sospeso a circa 10 metri di altezza. Panico e paura tra la gente, che comincia ad urlare, a perdere la ragione, e qualcuno addirittura sviene. Un addetto alla sicurezza, per salvare al più presto le persone intrappolate, sale con l'altro ascensore e si ferma accanto a quello guasto, invitando le persone rimaste bloccate a salirvi sopra. Tra i due elevatori c'è uno spazio, dunque è necessario compiere un salto.

Quando è il turno di Marco, 4 anni, questi non riesce a compiere appieno il balzo ed è drammaticamente scivolato giù, nel vuoto, schiantandosi dopo un tragico volo di 10 metri che gli è costato la vita. La madre, Francesca, di 43 anni, e l'addetto alla sicurezza che ha preso l'iniziativa di far saltare i passeggeri nell'altro ascensore, sono stati ricoverati in stato di shock.

L'assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Guido Improta, ha chiaramente parlato di "eccesso di generosità" da parte del dipendente e di un tragico "errore umano". I carabinieri e la Procura hanno aperto un'indagine sulla base di omicidio colposo contro ignoti, nell'attesa di avere prove certe su eventuali responsabilità.

Cina, gioca sul balcone di casa e resta appeso alla ringhiera: salvato da un vicino

Mentre a Roma si consumava la tragedia di Marco, in Cina un altro bambino ha vissuto momenti di terrore. Il piccolo, solo in casa, stava giocando sul balcone al terzo piano. Ha ben pensato di mettere alla prova la sua agilità, intrufolandosi tra le sbarre del balcone: la testa, però, è rimasta incastrata, e lui si è ritrovato appeso alla ringhiera, a un passo da una caduta che gli sarebbe costata la vita. Un vicino di casa ha visto il bimbo penzoloni al balcone e, dopo aver constatato che in casa non c'era nessuno, si è liberato di occhiali e scarpe e come un perfetto Spiderman ha cominciato ad arrampicarsi lungo il palazzo.

Nel frattempo, la polizia, avvisata dalle persone del posto, ha aperto un telone per garantire un morbido atterraggio al bambino e al suo eroe. Non ce n'è stato bisogno, perché il vicino di casa, non solo ha recuperato il bimbo, ma insieme a lui è stato aiutato a risalire nell'appartamento dai genitori del piccolo, che nel frattempo erano stato avvisati del dramma che stava per consumarsi. I protagonisti di questa vicenda non hanno riportato alcuna ferita, né traumi.