Qualche ora fa il sito de Il Fatto Quotidiano, nella pagina dedicata ai video, ha rilanciato una notizia già ripresa pochi giorni fa da alcuni quotidiani inglesi come il Mirror.co.uk, secondo la quale durante il concerto dei Blur tenutosi nell'Hyde Park, uno dei più suggestivi parchi londinesi, un fan avrebbe registrato con il suo smartphone una coppia di oggetti luminosi, due UFO, apparire improvvisamente nell'inquadratura per poi sparire pochi istanti dopo.

Durante il velocissimo transito di questi presunti oggetti nessuno sembra essersi accorto dell'evento, che risulta palesarsi solo dopo aver rivisto la breve registrazione dello spettacolo musicale. Cosa è stato realmente filmato?

L'annosa questione dei lens flare

La spiegazione dell'enigma londinese, di non difficile risoluzione, arriva proprio dai commenti che diversi utenti hanno lasciato sull'articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano: si tratta di "lens flare", ovvero riflessi generati sulla lente della fotocamera o nell'ottica della stessa, causati da una intensa fonte di luce posizionata (rispetto all'inquadratura) in modo speculare a tali artefatti, che naturalmente si possono distinguere solo dopo aver osservato una foto scattata o un filmato registrato e mai ad occhio nudo.

Riguardando infatti più attentamente il video amatoriale, è facile notare che sulla sinistra dell'inquadratura, rispetto agli oggetti luminosi che si trovano sul margine destro, sono presenti i tipici proiettori di luce del palco su cui si è esibito il gruppo musicale: sono infatti queste luci le responsabili dei riflessi che hanno generato il falso avvistamento UFO che non resta affatto isolato. Nell'Ufologia moderna il "fenomeno" dei lens flare ha gravemente contaminato la statistica degli avvistamenti, facendola erroneamente lievitare a causa delle numerose segnalazioni che giungono frequentemente ai centri ufologici di riferimento da parte di fotografi occasionali, talvolta anche esperti, ingannati da questi oggetti luminosi scambiati per oggetti dalla natura inspiegabile.

Il caso analogo più recente

E' di ieri la notizia pubblicata da L'Unione Sarda che ha riportato un caso analogo registrato in Sardegna nella località balneare di Bosa Marina, in provincia di Oristano: un fotografo intento a immortalare la spettacolare congiunzione tra Venere e Giove, peraltro anch'essa scambiata erroneamente da tanti per un'apparizione aliena, ha pensato di aver incluso nello suo scatto "due oggetti volanti a forma di disco". Anche in questo caso si è trattato di lens flare, riflessi prodotti dai lampioni stradali presenti nell'inquadratura dell'ignaro fotografo.

Qualche riflessione è, a questo punto, doverosa. Da diversi anni l'Ufologia moderna sembra essere pesantemente condizionata dalla tecnologia, sia attraverso l'utilizzo di normali dispositivi che catturano riflessi, insetti e volatili giudicati, in un secondo momento, come oggetti volanti non identificati; sia attraverso l'abuso che diversi utenti fanno di particolari software in grado di creare scenari ufologici totalmente fittizi. Sono infatti ancora dibattuti in rete i recenti falsi avvistamenti relativi al video registrato da una videocamera della ISS e la foto scattata da un maldestro ragazzino indiano, ultimi fake giunti al cospetto della cosiddetta fuffa.