Regina Coeli, il penitenziario di Roma, sta diventando molto simile al girone dantesco dei suicidi. A poche ore dal dramma del suicidio del killer di Prati, un altro detenuto è stato trovato morto all'interno della sua cella. Si tratta di Theodor Eduard Brehuescu, diciottenne romeno balzato agli onori della cronaca nera qualche mese fa, quando insieme al connazionale Florin Liviu, uccise a colpi di pietra Mario Pegoretti, il famoso parrucchiere del mondo dello spettacolo, a causa di una lite scaturita per il pagamento di un rapporto sessuale. Il ragazzo si è tolto la vita nella settima sezione del carcere romano, la stessa in cui poche ora prima si era suicidato Ludovico Caiazza.

La Procura apre un'indagine: l'amico protagonista di un episodio di autolesionismo

La Procura di Roma, subito dopo la scoperta del cadavere di Brehuescu ha aperto un fascicolo per indagare su quest'ennesimo suicidio, mentre Costantino Massimo, segretario della Fnl Cisl, chiede che si chiariscano al più presto le circostanze che hanno spinto questo ragazzo ad uccidersi. Il suo amico e complice nell'omicidio del parrucchiere, Florin, 21 anni, qualche mese fa era stato invece protagonista di un episodio di autolesionismo, ferendosi in modo grave ad entrambe le braccia.

L'arresto ad aprile e l'idea di evadere in manette

Lo scorso 30 aprile, sia Brehuescu che Florin vennero arrestati con l'accusa di omicidio volontario a scopo di rapina ai danni di Pegoretti.

La vittima, poco più che sessantenne, era stata rinvenuta nella Pineta Sacchetti, a Nord di Roma, svestito e ucciso con percosse e numerosi colpi di pietra. Subito dopo essere stati scoperti e portati in caserma dai carabinieri, i due romeni furono intercettati e le loro dichiarazioni risultarono a dir poco scioccanti. Brehuescu si diceva per nulla pentito di quanto aveva fatto insieme all'amico al malcapitato parrucchiere.

Con lui, cercava di mettersi d'accordo per costruire una linea difensiva credibile, in modo tale da evitare 20-30 anni di galera. La prima idea del diciottenne fu quella di dichiarare agli inquirenti che Pegoretti li aveva avvicinati per avere un rapporto sessuale mentre entrambi erano ubriachi. Per difendersi dalle molestie dell'uomo, tutti e due gli avevano tirato dei calci fino a quando, esasperati, non l'hanno colpito con una pietra per poi fuggire via.

Peccato però, che al momento dell'interrogatorio, il giovane Brehuescu abbia cambiato la versione dei fatti, provando a scaricare tutte le responsabilità sull'amico.

Ma poco prima che cominciasse l'interrogatorio, Florin aveva avuto un'altra malsana idea. Infatti, propose al complice di fuggire via, di evadere dalla caserma, e l'altro si era opposto perché avevano le manette ai polsi e sarebbero stati ostacolati nella fuga. Probabilmente, una volta rinchiuso in carcere e dopo aver compreso che realmente sarebbe rimasto a lungo detenuto a Regina Coeli, il diciottenne romeno non ha resistito e ha deciso di suicidarsi, ma questa è un'ipotesi, la dinamica dell'accaduto dovrà essere chiarita dalla polizia e dalla magistratura.