Maxi arresto in Italia in merito al terrorismo internazionale, un'operazione, chiamata Martese, che da mesi la polizia di stato ha curato nei dettagli, portandola a termine nelle ultime ore con un blitz tra Milano, Grosseto e Bergamo che ha consentito l'arresto di 10 persone tra italiani, albanesi e un canadese.

In carcere la famiglia della jihadista italiana

I genitori e la sorella di Maria Giulia Sergio, la giovane italiana che dopo essersi convertita all'Islam è divenuta terrorista trasferendosi in Siria insieme al marito, sono stati arrestati nel milanese per aver collaborato alla preparazione e al reclutamento di terroristi.

Catturati anche 4 italiani convertiti all'Islam, i quali insieme a 5 albanesi e un canadese, come la famiglia di Maria Giulia, si occupavano del reclutamento e dell'addestramento di giovani con il fine di inviarli in Siria per realizzare attacchi e conflitti terroristici. Un'associazione con un'unica finalità quella di diramare atti terroristici in Italia e all'Estero.

Indagini accurate

La polizia di stato è riuscita ad intercettare il telefono di uno fra i massimi esponenti ed organizzatori di questo clan, si tratta di un personaggio importante nello stato islamico, il cui ruolo è quello di organizzare e interloquire con i vari paesi Europei. Individuando un'utenza turca, gli investigatori hanno potuto assistere allo schema seguito dal coordinatore per consentire ai reclutati di giungere dai vari paesi fino al Califfato, le regole e i vari suggerimenti forniti come, ad esempio, l'avvertimento di non utilizzare telefoni di ultima generazione per evitare che il gps potesse consentire l'aggancio delle celle, o semplicemente l'accorgimento di utilizzare bagagli piccoli per evitare troppi controlli.

Insomma, una vera è propria mappa di regole per consentire di raggiungere con maggiore sicurezza la meta prefissata. Il coordinatore, in tutto ciò, è l'unico in grado di poter fare entrare in Siria nuove cellule, per questa ragione si teme che questa persona sia un uomo potente che può influire abbondantemente.