Incidente stradale, cinquantenne originario di Caltanissetta perde la vita in Liguria
Salvatore Sabia, dipendente di una ditta, era un apprezzato maestro di arti marziali.

Un cinquantenne originario di Caltanissetta, nel cuore della Sicilia, residente a Ceriana, ha perso la vita in un incidente stradale nelle vicinanze di Riva Ligure, nella serata di ieri. Salvatore Sabia era alla guida di una moto e viaggiava verso Ventimiglia. Ancora da chiarire la dinamica del sinistro. Per i rilievi di rito, sono intervenuti gli agenti della Polizia stradale. Da una prima ricostruzione, l'uomo sarebbe finito contro un muretto alto circa un metro - un impatto fatale - proprio all'incrocio con Pompeiana, forse per evitare qualcosa o qualcuno sulla strada.
Ai soccorritori del 118, giunti sul posto, la situazione è apparsa subito gravissima
Sabia era esanime sull’asfalto. Il traffico veicolare sull’Aurelia è rimasto bloccato per oltre un’ora.
Dopo il drammatico incidente, non è stata disposta l’autopsia, la salma è stata consegnata direttamente ai familiari. Il motociclista - che lascia due figli - era dipendente di una ditta e un apprezzato maestro di arti marziali. La notizia della sua morte ha gettato nello sconforto non solo parenti e amici, ma anche l'intero ambiente sportivo in cui gravitava, impegnandosi con grande professionalità e ottenendo non pochi riconoscimenti. Una passione, quella per il karate, che durava sin da quando era poco più che adolescente. Una vita, insomma.
Il mondo delle arti marziali della Liguria, e non solo, è in lutto per Sabia, conosciuto a livello internazionale dagli appassionati di tali discipline.
Adesso si pensa a ricordarlo con una grande manifestazione, alla quale potranno partecipare anche decine di suoi allievi. Alle lezioni di Sabia partecipavano giovani e meno giovani - che oggi piangono la sua scomparsa - ai quali sapeva inculcare la giusta mentalità per conseguire buoni risultati in un contesto fatto di sudore e sacrifici, spesso senza gratificazioni immediate. Ore e ore in palestra, trascorse in un clima di sana amicizia. Aveva trasmesso il suo immenso amore per questo sport anche ai figli, che lo adoravano: la più grande, di 24 anni, è un’istruttrice, mentre l’altro è già primo dan.