Disguidi aeroportuali non solo a Fiumicinoma, a quanto pare, anche negli scali americani. Ritardi ma, soprattutto, cancellazioni hanno messo in tilt il traffico aereo statunitense. Almeno 400 i voli cancellati a causa di un guasto ai computer della Federal Aviation Administration (FAA), l’ente che regola l’aviazione civile. In particolare, ad aver subito i maggiori disguidi, gli hub di Washington e di New York, ovvero i due tra i più trafficati.
Tuttavia, sembra ancora non essere stata accertata la causa del tilt informatico. Tutto il ritardo accumulato si è quindi riversato sugli aeroporti di diversi Stati, raggiungendo buona parte dellaEast Coast.
In un comunicato stampa diramato dalla FAA, il problema sarebbe sorto a Leesburg e tuttora sono in corso le verifiche di routine per accertarne l'origine. I problemi, dunque, hanno colpito il Baltimore-Washington International Thurgood Marshall Airport, l'aeroporto che si trova tra Baltimora e Washington, e il Reagan National Airport e il Dulles Internazional Airport, sempre nel Distretto della Columbia.Mentre a New York, i disagi maggiori si sono registrati nei due scali di JFK e La Guardia.
La cybersicurezza
Un blackout, sistemi in tilt, strumentazioni di bordo fuori uso. Un serio problema che non dovrebbe passare inosservato. Soprattutto considerando che la questione della sicurezza è ormai centrale negli aeroporti.
Tuttavia, probabilmente le frontiere del cyberterrorismo o degli hacker più agguerritisi stanno facendo strada anche tra le nuvole. Solo lo scorso maggio, ad esempio, e sempre negli Stati Uniti, un esperto di cybersicurezza, tale Chris Roberts, aveva rivelato di essere penetrato nei computer degli aerei civili. L'hacker, dopo aver confessato il crimine, sarebbestato poi arrestato dall’FBI.
Violare le reti informatiche da parte degli hacker non è difficile. Ma agire sui sistemi di intrattenimento di bordo (Panasonic e Thales) è altra questione. Soprattutto se, alla violazione, si accompagna un tweet in cui si dichiara apertamente di voler “prendere il controllo” di un aereo. Mossa che allo stesso Roberts sarebbe anche riuscita quando ha tentato di prendere il controllo di un velivolo, riuscendo a fargli perdere quota.
Nel rapporto consegnato dagli investigatori del Government Accountability Office, agenzia del governo americano, risulta che il pericolo di una violazione delle strumentazioni di bordo sugli aerei sia ormai molto semplice e fattibile per gli hacker più esperti. Soprattutto, si precisa, se hanno a disposizione una connessione wi-fi dedicata ai passeggeri sull'aereo stesso con la quale accedere nei sistemi. Se vuoi rimanere aggiornato su questo ed altri argomenti, clicca sul bottone"Segui"vicino al nome ad inizio articolo.