Secondo fonti locali, non ufficiali,sarebbe di 12 persone morte e più di 80 persone ferite, il primo bilancio dell'esplosione avvenuta quest'oggi a Bangkok, capitale della Thailandia, in pieno centro. Alcunetestimonianze riferiscono che sulla scena del crimine regni il caos, con resti umani sparsi ovunque. L'attentato è avvenuto vicino al Santuario di Erawan nel centralissimo quartiere Chidlom di Bangkok, quindi vista la forte vocazione turistica del luogo, non è da escludere che potrebbero esserci vittime straniere coinvolte nell'esplosione. Fortunatamente un altro ordigno pronto ad esplodere è stato disinnescato dagli artificieri locali, se no le vittime sarebbero potute essere molte di più, visto che il Santuario, nei pressi del quale è avvenuta l'esplosione, è un luogo molto frequentato, che si trova vicino ad un hotel a cinque stelle e ad alcuni centri commerciali nel cuore di Bangkok.

Alcuni feriti sono stati colpiti non direttamente dall'ordigno, ma da oggetti che li hanno raggiunti a causa della forte deflagrazione.

Le possibili ragioni dell'attentato

Il Santuario vicino all'esplosione è un tempio Indù dedicato al Dio Brahma, luogo religioso dove si recano migliaia di buddisti ogni giorno e si trova accanto a tre grossi centri commerciali. Il portavoce della polizia thailandese, Prawut Thavornsiri, ha confermato che si tratta di un attentato con dell'esplosivo, ma non sanno ancora che genere di esplosivo è stato usato, stanno ancora verificando.In Thailandia ci sonostate diverse rivolte musulmane, ma nel sud del Paese. Bangkok, invece, è stata centro di alcune imponenti manifestazioni politiche negli ultimi anni, ma gli attacchi terroristici sono stati molto rari, a differenza di altre realtà asiatiche musulmane,come ad esempio, il Pakistan, l'Afghanistan, oppurel'ultima bombain Turchia contro una stazione di polizia.

Comunque, la Thailandia viene da 10 anni di violente rivalità tra diverse fazioni politiche, l'ultimo clamoroso evento si era registrato nel maggio scorso quando le autorità militari hanno assunto la guida del Paese, rimuovendo il Governo eletto legittimamente e provocando forte dissenso popolare.