Si lavora alacremente in Prefettura per il programma della prossima visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella città di Caltanissetta, prevista il 25 settembre. E’ tempo di riunioni operative, coordinate dal Prefetto Maria Teresa Cucinotta, con i funzionari degli uffici competenti e il sindaco Giovanni Ruvolo. Ed è tempo d’intese anche con i responsabili del cerimoniale del Quirinale per tracciare le linee guida dell’evento. Nel pomeriggio di venerdì 25, Mattarella è atteso al Palazzo di Giustizia nisseno per la commemorazione dei magistrati Antonino Saetta e Rosario Livatino, uccisi dalla mafia nel 1988 e nel 1990, mentre percorrevano la strada Agrigento-Caltanissetta.

Venne assassinato anche il figlio di Saetta, Stefano.

L'ultima visita di un capo dello Stato nel 2006

L’ultima visita di un presidente risale al 2006, Carlo Azeglio Ciampi. In precedenza, nel 1992, Francesco Cossiga. Si prevede una massiccia partecipazione di autorità istituzionali regionali e di tutto il Nisseno. Mattarella è già stato a Caltanissetta sedici anni fa in veste istituzionale, da vice presidente del Consiglio dei ministri, partecipando ai funerali di Michele Abbate, il sindaco assassinato nel maggio del 1999. Mattarella tenne un lungo discorso, in corso Umberto, dicendo che il Governo avrebbe fatto ogni sforzo per fare luce sull'omicidio. In quella circostanza, evidenziò anche le qualità umane e professionali di Michele Abbate, definendolo "un bravissimo sindaco", nonché "una persona onesta" e "un medico appassionato e generoso".

Nel ricordo dei magistrati Saetta e Livatino

La commemorazione di Saetta e Livatino, entrambi di Canicattì, avverrà nell’aula magna del Palagiustizia intitolata proprio recentemente ai due magistrati, dei quali è forte e vivo il messaggio dell'impegno morale e civile fra giovani e meno giovani, nel cuore della Sicilia e non solo.

La figura di Livatino è stata ricordata anche nel film "Il giudice ragazzino" di Alessandro Di Robilant, nel 1994. E nel 2011, l'arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, ha firmato il decreto per l'avvio del processo diocesano di beatificazione, aperto il 21 settembre dello stesso anno.