E' ripreso ieri 23 settembre nel Tribunale di Asti il processo a Michele Buoninconti, il vigile del fuoco di Costigliole d'Asti accusato della morte della moglie Elena Ceste. Il pubblico ministero Laura Deodato ha formulato le accuse nei confronti del Buoninconti, che sarà sottoposto a rito abbreviato a dovrà rispondere non solo dell'omicidio volontario ma anche dell'occultamento del cadavere della madre dei suoi quattro figli. La richiesta del Pm è del massimo della pena ovvero trent'anni di carcere. Oltre al presunto omicida, erano presenti in aula i genitori di Elena che, attraverso i loro legali Deborah Abate Zara e Carlo Tabbia, hanno chiesto un risarcimento pari a due milioni di euro ( da suddividere tra i quattro figli della Ceste, la sorella e gli stessi genitori).

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Michele Buoninconti era accompagnato dai suoi nuovi legali Giuseppe Marazzita e Enrico Scolari che, intervistati dall'agenzia Ansa, hanno espresso quale sarà il prossimo passo della difesa: 'Nella prossima udienza daremo la nostra ricostruzione della vicenda'. Hanno poi precisato che 'Michele si sente un leone in gabbia'.

Ma non è questa la sensazione data dal Buoninconti dalle immagini del suo arrivo in Tribunale (il processo, invece, si è tenuto a porte chiuse). L'uomo apparentemente trasandato che lo scorso anno aveva partecipato a varie interviste nel tentativo di trovare la moglie scomparsa (e poi rinvenuta lo scorso 18 ottobre in un canale di scolo non lontano da casa) sembra ora solo un ricordo: dimagrito, con capelli lunghie vestitialla moda, Michele dà l'idea di una persona che vuole dimenticare il passato cominciando una vita nuova.

Se il nuovo aspetto, denota un grande cambiamento, non si può dire lo stesso del suo comportamento in carcere: scontroso e fin troppo maleducato, Michele potrebbe non aver seguito i consigli dati dai suoi avvocati riguardo all'importanza della buona condotta. Non è certo un caso che l'uomo abbia cambiato ben tre legali negli ultimi mesi.