Eligia Ardita era un'infermiera di 35 anni all'ottavo mese di gravidanza. Il marito si chiamaChristian Leonardiha 40 anni, non lavora, non cerca neppure un impiego e passa le giornate bighellonando tra i vari bar. Irapporti tra i due non sono idilliaci. Una sera lui torna a casa e scoppia una violentissima lite: l'uomo la percuote in testa, tenta di soffocarla. Eligiasviene,il suo cuore cessa di battere.

Come se niente fosse, freddamente, la porta a letto e chiama il 118. Giunge l'ambulanza, inutili itentativi di rianimazione. In ospedale si tenta di salvare la creatura che la donna aveva in grembo, ma non c'è nulla da fare:la piccola perisce con la madre.Christian, fingendosi disperato, va daiCarabinieri,denuncia l'ospedale e riesce a far mettere sottoindaginemedici ed infermieri.

La svolta nelle indagini

Pian piano le testimonianze delLeonardicominciano a mancare di coerenza, sono confuse e accendono una lampadina nella mente del procuratore aggiuntoFabio Scavoneche, non convinto dalle dichiarazioni del vedovo, fa partire un sopralluogo del Ris di Messinache analizzano meticolosamente tutto l'appartamento della coppia che abitava aSiracusa in via Calatabiano.Ci sonotracce di una lotta, sangue e vomito ripuliti.Non solo. Decisivi sono stati i risultati degliesami autopticiche hanno riscontratolesioni gravi al craniocausate presumibilmente da pugni e cadute.

Leonardi crolla durante l'interrogatorio: domande a raffica che non gli danno scampo

Leonardi si era presentato con l'avvocato presso i magistrati per evitare la Custodia cautelare e non per costituirsi (che è prevista dall'art art.

274 c.p.p. nel caso il rischio di inquinamento delle prove, della fuga e lareiterazione). All'inizio si è limitato a parlare di un 'incidente' e della non volontà di uccidere la moglie, il che avrebbe cambiato il tipo di reato che da omicidio volontario sarebbe diventato colposo con grande sgravio della pena comminabile. Ha cercato alleggerire la sua posizione apportando una giustificazione che però non ha convinto nessuno.

Si è trattata di una strategia del legale.

Un lungo interrogatorio e poi finalmente la confessione piena che hanno messo sotto torchioChristian Leonardi per ore. L'assassino ha ammesso le sue colpe. È lui ad avere ucciso la moglieEligia Ardita. Oltre alle percosse in testa, sono state riscontrate ecchimosi sulle braccia e su tutto ilcorpo risalenti a giorni prima.

Eligiasi era ormai abituata alla violenza di quel bruto, di quel'buono a nulla'dal quale però aspettava una figlia e che sicuramente amava con tutto il cuore.

La coppia sembrava una come tante agli occhi e alle orecchie degli altri. Due coniugi che bisticciano, che si insultano a causa anche delle condizioni di indigenza in cui versavano. Stava per nascere una bambina, ma al padre sembrava non importargliene più di tanto. L'unica fonte di sostentamento derivava daEligiae dai suoi genitori. Il Leonardiinvece spendeva quel che aveva al bar inaperitivi, alle'slot machine', acquistando'gratta e vinci' nella speranza di uncolpo di fortunarisolutorio. Un uomo immaturo ed irresponsabile ilLeonardiche non accettava di dover contribuire attivamente alla costruzione di unavera famiglia.

L'accusa

Ora ilLeonardiè in stato di fermo e l'imputazione per adesso è solo quella dell'omicidio volontarioe delprocurato aborto.L'ennesimo caso difemminicidio, diamore malato, di quel maledettomasochismo di cui troppe volte le donne sono vittime,martiri della violenzadell'uomo di cui sono innamorate, donne che però, sono anche carnefici di sé stesse.