Un’insolita amicizia è nata tra una condannata a morte e una professoressa di teologia. Kelly Gissendaner e Jennifer McBride sono diventate molto amiche negli anni in carcere. “Se ci preoccupiamo perché il sistema penitenziario sia o no un luogo di riabilitazione, allora Kelly è un caso di successo”, ha detto McBride, professoressa di religione a Wartburg College in Iowa. “Kelly ha veramente esperimentato una trasformazione completa. Esiste l’evidenza che attraverso il processo di riconciliazione con i figli, e giorno dopo giorno nei rapporti con il personale del carcere e le sue compagne, lei è cambiata in meglio”, ha spiegato la professoressa.
“Non chiediamo che esca dal carcere– ha aggiunto -. Ma che la sua condanna sia di ergastolo senza libertà condizionata. È quello che lei vuole. Restare in carcere. A lei ha fatto bene stare lì”.
A marzo, quando Gissendaner pensava di essere giustiziata per la seconda volta, registrò un video-messaggio ai figli: “Voglio solo dire ai miei figli che li amo e sono orgogliosa di loro. Senza importare cosa succederà, l’amore vince sull’odio”.