Aveva visto un hard disk su un sito di aste on line a un prezzo ritenuto molto vantaggioso: cinquanta euro per due terabyte di spazio. Così seguendo le indicazioni dell'offerta, senza pensarci due volte, un impiegato quarantenne di Caltanissetta effettuava il versamento della somma su una carta prepagata, i cui dati facevano riferimento a un'azienda operante in un centro del Napoletano. Sembrava proprio una transazione come tante, nulla di particolarmente preoccupante. Col passare dei giorni diversi dubbi, però, cominciano a tormentare l'acquirente, che non riesce più a mettersi in contatto con il venditore né a sapere dell'eventuale spedizione.

La verità emerge da una ricerca in rete

In preda alla disperazione, il malcapitato avvia una serie di ricerche su internet, scoprendo che ignoti avevano usato illecitamente le credenziali di una ditta totalmente estranea a questa vicenda, anche relativamente alla carta prepagata. All'uomo non rimane altro da fare che recarsi negli uffici della Questura nissena per denunciare l'accaduto. Avviate indagini. Un'altra denuncia è stata presenta da un sessantenne, che si è visto addebitare due acquisti on line con carta di credito. Il pensionato ha dichiarato di non avere mai effettuato quelle spese, rispettivamente, di 38 e 49 euro. Anche su questo caso indaga la polizia. Non si esclude che la vittima sia caduta precedentemente nella rete del "phishing".

In aumento il numero delle denunce

La prudenza non è mai troppa in situazioni del genere. Nel tempo è diventato massiccio il numero delle denunce presentate in questura per truffe consumate on line, in prevalenza attraverso messaggi inseriti in bacheche virtuali dove vengono posti in vendita oggetti di diverso genere: da prodotti tecnologicamente avanzati a figurine per collezionisti.

Non meno preoccupanti anche i fenomeni della clonazione delle carte di credito, de furti e degli usi non autorizzati delle credenziali per portare a termine acquisti e versamenti: è consigliabile non rispondere alle "mail" che chiedono "password", inviate spesso da malintenzionati senza scrupoli.