Una tragedia annunciata
E' il 14 settembre e Nunzio Annunziata trucida con diversi colpi di rivoltella la sua ex ragazza Vincenza Avino.Una tragedia prevedibilissima datelediverse querele della vittima per 'stalking' e violazione di domicilio che pero' non sono valse a nulla.
E' il 22 marzo e Vincenza decide di lasciare Nunzio, un uomo violento, con precedenti penali pesanti per rapina. La povera Vincenza non ne poteva più dei suoi sbalzi d'umore e della vita delinquenziale che il suo compagno continuava a condurre.
Fantasie ossessive di rabbia e vendetta
Gli dice: 'Basta, è finita' ed è l'inizio di un incubo.Nunzio inizia a perseguitarla. La riempie di messaggi, di telefonate. La segue senza sosta. Vincenza si fa scortare dai parenti per tornare a casa,w e crea un falso profilo Facebook perchè teme di essere rintracciata da colui che è divenuto un mostro.
La notte del primo maggio Nunzio entra in casa sua, drogato, ubriaco e completamente fuori di sé, prova un omicidio suicidio cercando di lanciarsi dal balcone abbracciando Vincenza che riesce a dimenarsi e a scappare.
Il giorno dopo la povera ragazza sporge querela ai carabinieri. La Procura di Nola chiede gli arresti domiciliari, ma mentre l’istanza viene discussa, Nunzio continua a molestare la sua ex per altre volte.
Non smette, è ossessionato. Non accetta di essere stato lasciato. Il 24 giugno Vincenza si reca di nuovo dalle forze dell'ordine per proporre altre querele e finalmente Il 9 luglio Nunzio viene arrestato. Il Gip Aurigemma delinea il profilo criminologico dell’uomo definendolo pericoloso e privo di qualsiasi freno inibitorio, proponendo pero' solo gli arresti domiciliari
L'insensata decisione del Tribunale del Riesame
Nunzio non ci sta e chiede di essere liberato, quindi rivolge a due legali che chiedono al Tribunale del Riesame una misura meno costrittiva, ottenendola.
Per il collegio l'uomo non è così pericoloso e non c'e' motivo di privarlo della libertà. Non gli si impone neppure di indossare il braccialetto elettronico tanto si è certi della sua futura buona condotta.
L’unica misura in grado di contenere la violenza di Annunziata sarebbe stata la custodia in carcere, che invece non è mai stata presa in considerazione dalla Procura.
Perché? Ci chiediamo il motivo per cui nonostante la lunga serie di reati commessi da questo individuo, non si sia optata per una misura coercitiva più restrittiva. Le prove del disturbo mentale dell'assassino c'erano ed erano evidenti; non si trattava solo di indizi o di supposizioni. Cosa bisogna fare in Italia affinché una donna pretenda una tutela? Rivolgersi ad una Legge maschilista e patriarcale? Cosa avrebbe dovuto fare la povera Vincenzina per proteggersi, per pretendere che il suo exvenisse incarcerato? Non è bastato al Tribunale della Libertà il tentato omicidio dal balcone?Potremmo rimanere sole: noi, lo psicopatico e la superficialità di certi magistrati.A voi donne la riflessione sul da farsi.