Un agricoltore di San Cataldo, sessantenne, ha denunciato negli uffici della Questura di Caltanissetta di essere stato truffato da due sconosciuti dopo che si era recato in un frantoio per la spremitura delle olive, che aveva raccolto nei giorni scorsi. Sul posto sarebbe stato avvicinato da due persone, la prima sui quarant'anni, la seconda sui settanta, interessate all'acquisto di cento litri d'olio. Definito il prezzo, cinque euro al litro, l'olio sarebbe stato versato in cinque bidoni, caricati su una Golf parcheggiata all'esterno del frantoio.
Da quelle parti la presunta vittima avrebbe ricevuto dieci banconote da cinquanta euro, per complessivi cinquecento euro.
L’amara scoperta
Poco dopo l'auto si sarebbe allontanata, e il sessantenne avrebbe fatto rientro nel frantoio per pagare la spremitura delle olive. Qui l’amara scoperta della truffa, perché si sarebbe accorto di avere tra le mani dieci banconote da cinquanta euro palesemente false. Banconote che gli sarebbero state consegnate in una zona poco illuminata, al calar della sera. A quel punto non gli rimaneva che recarsi in questura nella speranza di risalire ai due, che prima di allontanarsi non avrebbero destato alcun sospetto. Solo dopo i saluti l’uomo avrebbe realizzato di aver perso l’olio e di dover pagare la spremitura.
Oltre al danno anche la beffa. Sull'episodio indaga la polizia, che adesso sta tentando di ricostruire nei minimi dettagli tutta la vicenda. Potrebbero rivelarsi utili eventuali riprese provenienti da circuiti di videosorveglianza della zona, almeno per risalire alla targa della vettura indicata dal sessantenne. Non si escludono sviluppi nelle prossime ore.
Come riconoscere i soldi falsi
Bisogna prestare sempre molta attenzione. La Banca centrale europea spiega sul proprio sito internet, anche attraverso un link, le caratteristiche di sicurezza delle banconote, che possono essere facilmente controllate applicando il metodo “toccare, guardare, muovere”. E possibile verificare la consistenza, ciò che appare in controluce e al movimento, anche relativamente all’ologramma sul fronte del biglietto da cinquanta e al numero di colore cangiante sul retro.