Padre Graziano Alabi (46 anni), indagato per l'omicidio di Guerrina Piscaglia (che oggi di anni ne avrebbe 51) è stato rinviato a giudizio. Un altro importante indizio incastra il sacerdote congolese: nella sua stanza, soprattutto sul divano, i cani molecolarifiutaronol'odore della donna scomparsa. Anche i magistrati, così come stanno le cose, sembrano avere pochi dubbi riguardo Graziano, affermando: "Ha cagionato la morte di Guerrina con l'aggravante dei futili motivi". Nonostante le prove sempre più schiaccianti nei suoi confronti, il sacerdote di colore continua a dichiararsi innocente.
Guerrina Piscaglia, è d'uopo ricordarlo, scomparve il primo Maggio del 2014 da Ca' Raffaello in provincia di Arezzo. La donna viveva con suo marito Mirco Alessandrini ed il loro figlio disabile. Il giorno della scomparsa, uscì dopo aver pranzato con la sua famiglia, doveva andare a trovare proprio Padre Graziano, ma scomparve nel nulla.
Padre Graziano: una montagna di bugie?
I magistrati sembrano non credere all'estraneità dei fatti ed alla buona fede di Padre Graziano. Le storie che l'ex parroco di Ca' Raffaello racconta da oltre un anno per tentate di discolparsi, non sarebbero altro che una sfilza di menzogne: dalla fuga d'amore di Guerrina alla fantomatica figura di zio Francesco, il suo presunto sequestratore.
In mezzo a questo mare di dubbi, ombre ed ambiguità, una sola cosa è chiara e certa: Alabi a breve dovrà affrontare un processo. Alcune pagine del decreto inerente, recitano infatti: "Ha causato volontariamente la morte di Guerrina". Per il giudice, il sacerdote congolese avrebbe inoltre occultato il cadavere della donna, con una conseguente serie di depistaggi.
Sempre prendendo come punto di riferimento il decreto riguardo il processo ad Alabi, possiamo leggere inoltre: "La donna, rappresentandogli di essere innamorata e di aspettare un figlio da lui, gli rivolgeva l'inconsistente minaccia di farlo arrestare".
Guerrina: suo marito le vuole ancora bene
Pur essendo un rapporto discutibile e clandestino, è anche probabile che quello di Guerrina per il prelato, fosse un sentimento sincero.
Il tutto, certo, a discapito di Mirco, il suo consorte, al quale, per poter avere quello spazio di libertà per incontrare l'uomo di cui era innamorata, non esitava a fargli richieste talvolta alquanto "bizzarre" come: "Posso dormire in canonica stasera?". Ovviamente il signor Alessandrini, con comprensibile ragione,rifiutava senza batter ciglio. Adesso anche lostesso Mirco è una vittima di questo triste e misterioso caso: ha in fondo perso sua moglie, la donna dalla quale ha avuto un figlio. Possiamo solo, lontanamente, immaginare il senso di disperazione e di rammarico del povero uomo.
La testimonianza di Cristina
In questo mio articolo vorrei inoltre ricordare la testimonianza di Cristina, la prostituta romena alla quale Padre Graziano avrebbe intimato di non fare più il nome di Guerrina, se non avesse voluto fare la stessa fine di quest'ultima.
Questo la dice lunga riguardo le frequentazioni e le intimazioni non proprio "ortodosse" da parte di un uomo al servizio di Dio. Nei mesi scorsi, Cristina ha poi raccontato di ulteriori incontri con il sacerdote, alla quale avrebbe confidato il desiderio di fidanzarsi e di avere avuto una storia con una persona che non c'era più. Intanto, il 4 Dicembre inizierà il processo nei confronti dell'uomo, che, disperato, può ora solamente contare sull' aiuto e l'appoggio del suo legale Francesco Zacheo.