In una lettera inviata al segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon, Riyad Mansour, ambasciatore palestinese presso le Nazioni Unite, accusa lo Stato di Israele di sottrarre organi ai palestinesi uccisi durante gli scontri delle ultime settimane. Secondo Mansour i cadaveri dei palestinesi vengono restituiti alle loro famiglie con organi mancanti e dopo essere stati tenuti in custodia per lungo tempo. Affermazioni confutate da alcuni medici che hanno effettuato un esame sui corpi riconsegnati dalle forze di sicurezza israeliane.

Accuse non nuove a Israele

La questione del furto di organi da parte dello stato israeliano, è stata portata alla luce per la prima volta nel 2009 dal quotidiano svedese Aftonbladet, innescando una crisi diplomatica tra Israele e Svezia. L'anno scorso anche l'autorevole quotidiano statunitense New York Times ha affermato in un articolo molto criticato dalla comunità ebraica americana, che Israele da alcuni anni riveste un ruolo importante nel traffico di organi a livello mondiale, permettendo ai trafficanti dello stato ebraico di guadagnare enormi quantità di denaro.

Indignazione, condanna e difesa

Le accuse dell'ambasciatore palestinese hanno creato una ondata di indignazione, soprattutto tra i media islamici, il mondo arabo e gli attivisti per i diritti umani.

La risposta di Israele non ha tardato ad arrivare, un portavoce del governo ha dichiarato che le accuse sono infondate e che si tratta di un attacco gratuito e vergognoso da parte di palestinesi e di sostenitori dell'antisemitismo. Intanto gli Stati Uniti hanno preso posizione difendendo l'operato degli israeliani, cosa che probabilmente non comporterà nessuna investigazione futura da parte dell'ONU.

Le violenze continuano

Intanto le violenze tra israeliani e palestinesi non accennano a fermarsi, ogni giorno le notizie informano di nuovi morti e feriti. Lo stato di Israele annuncia maggiori controlli sulla popolazione palestinese, aumentando i check-point. Mentre la comunità internazionale cerca una soluzione diplomatica ad un conflitto che si trascina da decenni lasciando una scia di sangue nelle coscienze di molti, in terra sacra si continua a morire.