A ridosso del Giubileo della Misericordia, in una Roma in balia degli ultimi eventi funesti, arriva la notizia da parte del portavoce Vaticano, padre Federico Lombardi, di due arresti eccellenti nello Stato Vaticano. Il funzionario amministrativo Francesca Immacolata Chaoqui e monsignor Luigi Angel Vallejo Baldo membri della Cosea, la commisione referente per lo studio dei problemi economici e amministrativi della Santa Sede, oggi sono stati arrestati.

Rischio pena, dai 4 agli 8 anni di reclusione

Convocati dalla Gendarmeria Vaticana nel week end scorso per essere interrogati, dopo un primo arresto conseguente alle risultanze degli interrogatori e in prospettiva del proseguo delle indagini, oggi è arrivata la convalida dello stesso.

Le accuse mosse contro di loro, si riferiscono alla presunta sottrazione e divulgazione di documenti non accessibili e rischiano una pena dai 4 a 8 anni di reclusione. Un’azione della giustizia vaticana approvata anche da Papa Francesco, che è stato tempestivamente informato sulla questione. La donna, che si è mostrata pronta a collaborare, è stata rimessa in libertà mentre il prelato è sotto custodia cautelare.

Gianluigi Nuzzi un nome che ritorna

Secondo le indagini della magistratura Vaticana, sarebbero stati la Chaoqui e il prelato spagnolo ad aver aver messo a disposizione, i documenti necessari alla stesura dei testi in uscita “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi e “Avarizia” di Emiliano Fittipaldi.

Il nome di Gianluigi Nuzzi ritorna dopo le vicissitudini che l’hanno visto coinvolto nel 2012, quando 'il corvo' Paolo Gabriele, aiutante di camera della famiglia pontificia, era stato accusato di essere entrato in possesso di documenti riservatissimi di Benedetto XVI, che avrebbe poi fornito allo stesso Nuzzi per la stesura del libro 'Sua Santità'.

Reato punito dalla legge vaticana

Le indagini fanno luce sulle modalità di sottrazione delle notizie, che sarebbero state trafugate direttamente dall’archivio della Cosea ed è di pochi giorni fa la notizia della violazione del computer di Libero Milone, Revisore generale della Santa Sede. La rivelazione di notizie di cui è stata vietata la divulgazione, è un reato previsto dalla legge n.

IX dello Stato della città del Vaticano (13luglio 2013) art. 10 (art. 116bis c.p.) come ricorda padre Lombardi.

Lombradi si pronuncia contro Nuzzi e Fittipaldi

Il portavoce inoltre si pronuncia in merito ai testi di Nuzzi e Fittipaldi : “Va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di un’operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell’ufficio del promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale.

Pubblicazioni di questo genere non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa.”

Una nuova spina nel fianco per la Santa Sede che si prepara all’apertura, l’8 dicembre, dell’Anno Santo.