Ancora una voltaMarte si trova al centro dell’attenzione per quanto riguarda la teoria di vita extraterrestre. Infatti questa volta i cacciatori di alieni sostengono che in una delle foto del Mars Rover Opportunity, sia ben visibile il volto di una statua, all’interno del cratere battezzato Concepción. Molti appassionati sono convinti che si tratti della statua di Nebu, dio della saggezza per gli antichi assiri e babilonesi. Secondo questa teoria, un’antica civiltà avrebbe vissuto su Marte o visitato il Pianeta Rosso, per poi dirigersi verso la Terra.
Come sempre in questi casi non poteva mancare il punto di vista di Scott Waringche ha affermato: ”In questa foto sono visibili due volti, una guarda verso di noi, l’altra verso sinistra. La NASA però sembra non avere nessun interesse ad indagare”.
Il punto di vista della NASA
Per la NASA, il cratere Concepción è uno dei posti più misteriosi del pianeta. Tra i piani dell’agenzia spaziale statunitense c’è quello di esplorare una zona particolare con dune di sabbia altissime dalle dimensioni di un campo di calcio per cercare di capirci di più sulle caratteristiche del Pianeta Rosso. Per quanto riguarda gli strani oggetti che quasi quotidianamente molte persone assicurano di individuare tra le foto di Curiosity, per la NASA sono tutti riconducibili a fenomeni di pareidolia, ovvero, ricondurre a forme conosciute formazioni naturali o casuali.
Un’antica civiltà su Marte?
Ma Waring, come moltissime altre persone nel mondo, non sono affatto d’accordo con questa teoria e credono fermamente che la NASA stia nascondendo a tutti la verità: ovvero che Marte un tempo era abitato da una civiltà avanzata dalla quale la razza umana discenderebbe; per la Scienza ufficiale questa è pura fantasia e non esiste la benché minima prova che possa dimostrare tale linea di pensiero.
Che si tratti di pareidolia o meno, Marte continua e continuerà ad affascinare per i suoi misteri, grazie soprattutto alle numerose immagini (liberamente consultabili in rete) che arrivano quotidianamente. La foto in questione è disponibile sul sito della NASA.