In questi giorni sono arrivati nuovi aggiornamenti sui casi di Cronaca Nera più seguiti del momento dai mass media, gli omicidi del piccolo Loris Stival e di Yara Gambirasio: secondo le indiscrezioni dell’Ansa, a distanza di un anno circa dall'omicidio le indagini sarebbero arrivate a una svolta con le nuove confessioni shock della Panarello, la quale avrebbe rivelato che il piccolo Loris sarebbe morto in un incidente nella sua casa a Santa Croce Camerina, intanto continua il processo aBossetti, accusato del delitto di Yara Gambirasio.

Loris, Veronica: "E' stato un incidente"

Durante l’interrogatorio, l’imputata avrebbe rivelato agli investigatori e ai magistrati di aver dato le chiavi e fatto tornare a casa il figlio in quel tragico sabato mattina per accompagnare l’altro figlio a scuola: rinchiusa nel carcere di AgrigentoVeronica avrebbe dichiarato che il figlio Loris sarebbe morto in un incidente mentre stava giocando da solo nella sua stanza con le fascette di plastica.

La Panarello ha dichiarato di aver cercato di salvargli la vita ma, presa dal panico e dalla paura di non essere creduta, avrebbe caricato il cadavere del figlio di 8 anni in macchina e, sempre nella mattina del 29 novembre 2014, avrebbe “adagiato” Loris nel canale del Mulino Vecchio, poi avrebbe gettato via lo zainetto, mai ritrovato, verso il castello di Donnafugata.

Ad ogni modo restano ancora alcune incongruenze nella nuova versione dell’imputata accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, ossia i pantaloni abbassati e i polsi legati di Loris, che secondo gli investigatori sono dei tentativi di inquinare e di depistare le indagini, come l’auto insolitamente parcheggiata nel garage dopo essere tornata da scuola.

Caso Yara: la guerra del Dna di Bossetti

Intanto si è svolta una nuova udienza del processo di Yara Gambirasio a carico di Massimo Bossetti,accusato di aver rapito e poi ucciso la 13enne di Brembate di Sopra: in aula i due consulenti genetisti dell’accusa, Andrea Piccinini ed Emilio Giardina, hanno confermato le loro CTU, ossia che il dna del defunto Giuseppe Guerinoni, padre biologico di Massimo Bossetti, è identico a quello di Ignoto 1, ossia a quello dell’assassino di Yara, al 99,99999987%.

Secondo quanto ha riportato l’Ansa, in aula la difesa ha sollevato le incongruenze genetiche tra il dna nucleare trovato sul corpo della ragazzina e il dna mitocondriale, mai ritrovato, che potrebbe provare l’innocenza di Bossetti; tuttavia i genetisti dell’accusa hanno smontato i dubbi in quanto gli errori nella trascrizione dei dati non inficerebbero il risultato finale e hanno spiegato che il dna nucleare ha una valenza identificativa precisa a livello forense, mentre quello mitocondriale no.

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