Attivisti tartari della Crimea e nazionalisti ucraini ieri hanno impedito alle squadre di riparazione di ripristinare le principali linee di alimentazione a sud dell'Ucraina che forniscono la Crimea, lasciando la penisola completamente al buio. Le linee elettriche sono state abbattute da sabotatori domenica 22 novembre, costringendo più di 2 milioni di residenti a vivere senza elettricità. Gli attivisti tartari che bloccano l'area danneggiata avrebbero detto che le riparazioni non potranno essere eseguite finché la Russia non avrà rilasciato i prigionieri politici.

La Russia ha accusato i nazionalisti ucraini e gli attivisti tartari definendo questo atto come "atto di terrorismo"

Il disagio è enorme

Due delle quattro linee di alimentazione principali sono state tagliate in un precedente attacco, quello di venerdì 20, hanno detto le autorità ucraine. "La natura del danno mostra che ha avuto luogo a seguito di un bombardamento o uso di ordigni esplosivi", ha fatto sapere la compagnia energetica statale ucraina Ukrenergo in un comunicato stampa. L'Ukrenergo ha detto che confida di concludere tutte le riparazioni entro quattro giorni. In un video pubblicato dalla ATR, un canale TV ucraino, si vedono gli attivisti che bloccano l'accesso alle forze speciali ucraine arrivate per far passare gli operatori che dovrebbero eseguire le riparazioni della rete elettrica.

Lo stato di emergenza

L'impatto economico è notevole e la maggior parte della Crimea è stata colpita dalla mancanza di corrente; oltre a ciò c'e il problema della scarsità d'acqua.Per ora il trasporto pubblico è ancora in funzione e gli ospedali utilizzano i generatori ma il blackout ha costretto circa 150 scuole alla chiusura ela sicurezza pubblica è compromessa con tutte le strade completamente al buio.

Lo stato di emergenza è stato imposto domenica 22 e il giorno seguente è stato dichiarato giorno non lavorativo. Il ministro dell’Energia russo, Aleksandr Novak, ha promesso il ripristino del servizio entro le prossime ore ma nel frattempo la popolazione soffre per i disagi e per il freddo rigido di questi giorni. La Russia sta costruendo un "ponte energetico" dal suo territorio verso la Crimea: i funzionari sperano possa sopperire alla maggior parte dei bisogni della penisola, ma inizierà ad essere parzialmente attivo soltanto alla fine di quest'anno.