È di poche ore fa la notizia secondo cui a Merano fosse nascosta una celluladell’ISIS. La notizia è rimbalzata sulle prime pagine di molti portali web subito dopo che i Carabinieri facenti parte del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) sono intervenuti per fermare il tutto a Merano, in provincia di Bolzano. L’operazione condotta in concomitanza con altre forze armate provenienti da tutta Europa si è conclusa per il meglio. Il bilancio è stato di 17arresti.Il reato ipotizzato nei confronti degli imputati è quello di associazione con finalità di atti terroristici internazionali con l’aggravante della transnazionalità del reato.

I 17arrestati sono per la maggioranza cittadini curdi (16nello specifico) ed un cittadino del Kosovo. Di seguito sono riportati i loro nomi:Abdul Rahman Nauroz, Hama Mahmoud Kaml, Abdula Salih Ali, Hasan Saman Jalal, Mohamad Fatah Goran, Hodza Eldin e Jamal Ibrahim; - nel Regno Unito, Awat Wahab Hamasalih, Hamad Bakr e Rahim Zana Abdul Rahman e Kadir Sharif.

Il Capo dell’organizzazione era in un carcere della Norvegia

La notizia più incredibile di questa vicenda è il fatto che il capo di questa organizzazione eraFaraj Ahmad Najmuddin. Cosa c’è di strano? Che l’uomo è attualmente detenuto in Norvegia, e nonostante questo era la mente di tutta l’organizzazione che aveva metastatizzato in tutta Europa il cancro del terrorismo.

I Carabinieri del ROS riguardo al capo di questa organizzazionehanno espresso il loro disappunto nel fatto che dal carcere questi riuscisse a poter guidare con molta facilità un'organizzazione terroristica di questo livello.

Il ruolo di Internet nella vicenda e il processo di reclutamento a Merano

Comefacevano questi terroristi localizzati in diversi Paesi a “riunirsi” per parlare dei loro affari terroristici?

Utilizzando semplicemente una connessione a Internet. Così come chiunque può essere “vicino” a un amico o ad un parente lontano con Internet, grazie alla stessa tecnologia questi terroristi stavano “vicini” gli uni agli altri. Internet veniva utilizzato anche come strumento per carpire nuove “reclute”. Il responsabile delle reclute sembra essere stato Abdul Rahman Nauroz, uno degli arrestati in Italia.

Quest’uomo utilizzava non solo Internet, ma faceva anche delle “lezioni” nel suo appartamento di Merano per reclutare nuovi adepti per l’organizzazione terroristica. Per fortuna tutto si è concluso per il meglio, ma di certo non si può mai abbassare la guardia.