Sono ormai sei mesi che lo stato dello Yemen viene bombardato massivamente e la crisi umanitaria in atto ha condotto la popolazione allo stremo delle forze. Sicuramente si tratta di un conflitto sanguinoso di cui si parla troppo poco in occidente. Oltre alle migliaia di morti per le bombe, si aggiungono anche quelli per inedia, soprattutto per l'embargo navale al paese, che non permette alla popolazione di ricevere derrate alimentari, in molti stanno praticamente morendo di fame. Come conseguenza di tutto questo, circa un milione di persone hanno lasciato le proprie case.
Il perchè di un conflitto
Nello scorso gennaio il presidente eletto Hadi, di fede islamica sunnita, spodestato mediante un colpo di stato da ribelli della maggioranza sciita, si è rifugiato in Arabia Saudita. Per soffocare la ribellione e rimettere il presidente al potere, i sauditi, al comando di una coalizione formata da paesi del golfo e altri di fede sunnita, da marzo hanno cominciato a bombardare postazioni ribelli in Yemen. Gli attacchi aerei sono supportati da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, mentre Stati Uniti e Regno Unito pur non partecipando attivamente alle operazioni, forniscono massicciamente l'Arabia Saudita di bombardieri e armi. Nonostante questo grande dispiegamento di forze, i ribelli resistono stoicamente e il conflitto non accenna a fermarsi.
Un rapporto di Amnesty International afferma che le parti in conflitto sarebbero responsabili di crimini di guerra.
Motivazioni economiche e religiose
Si sospetta che dietro la ribellione ci sia lo zampino dell'Iran [VIDEO], paese di fede islamica sciita, ma l'intervento della coalizione internazionale denota anche un particolare interesse per i pozzi petroliferi yemeniti.
L'Arabia Saudita, per sbloccare la situazione di stallo nel conflitto, ha chiesto aiuto ad alleati come Egitto e Pakistan, che però hanno rifiutato la richiesta di invio di forze di terra. La situazione si è aggravata anche per la presenza di alcune cellule dell'Isis, responsabili di attentati nei confronti delle forze della coalizione. Ma in una guerra come sempre sono i civili innocenti a pagare il prezzo più alto.