Michele Buoninconti, marito di Elena Ceste, è stato condannato nella giornata di oggi 4 novembre a ben 30 annidi reclusione per l’omicidio della moglie, con l’aggravante di averne occultato il cadavere. L’accusa aveva preventivamente chiesto il massimo della pena nel processo di primo grado col rito abbreviato, e il giudice Roberto Amerio ha accolto questa richiesta. Di seguito viene riportata una breve panoramica della sentenza e le tappe fondamentali di questa vicenda che hanno portato alla sentenza odierna.
'Sono innocente', dice Michele Buoninconti
Lo stesso Michele Buoninconti, poco prima della lettura della sentenza definitiva, ha dichiarato ancora una voltadi non essere statolui ad aver ucciso la moglie, affermando: “Signor Giudice, io mi trovo davanti a lei senza un motivo vero, non c'è alcuna certezza che mia moglie sia stata uccisa e la procura non può provarlo, né ora, né mai, semplicemente perché non è accaduto. Ci vogliono le prove per condannare un uomo e la procura non le ha perché non esistono, non si può trasformare a piacimento un innocente in un colpevole, tra l'altro, di un omicidio che non c'è stato”. Parole forti, quindi, che sembrano provenire da un uomo sicuro di sé.
Michele Buoninconti ha anche continuato a sostenere l’ipotesi secondo cui la moglie, Elena Ceste, soffrisse nell’ultimo periodo di crisi psicotiche.
A tal proposito ha infatti aggiunto: “Elena delirava e sentiva le voci quella notte e si picchiava in testa, non me lo sono inventato, questa crisi psicotica si ascrive perfettamente nel quadro dei suoi disturbi precedenti, quei disturbi di ottobre e novembre, li chiami crisi psicotica come l'accusa o pensieri ossessivi persecutori come la consulente della difesa".
Le tappe che hanno portato al processo e alla condanna di 30 anni per Michele Buoninconti
Ricordiamo la cronologia degli eventi che hanno portato alla sentenza odierna. Elena Ceste è scomparsa dalla sua abitazionedi Castigliole d’Asti. La mattina del 24 gennaio del 2014 è stato ritrovato il suo cadavere non lontano dal luogo in cui abitava.
Il 29 gennaio 2015 Buoninconti viene accusato dell'omicidio della moglie e del correlato occultamento di cadavere. Si arriva dunque al processo, il quale inizia il 1° luglio in Corte d'Assise di Asti. E oggi 4 novembre 2015, Michele Buoninconti è stato condannato a 30 anni di reclusione. Per ulteriori sviluppi clicca sul tasto "Segui" inalto all'inizio dell'articolo.