Se c’è qualcuno che pensa che l’Isis sia una organizzazione senza risorse e facile da sconfiggere si sbaglia di grosso, ma, al contrario, bisogna prendere atto del fatto che si tratti di una forza bene armata e fornita che vanta affiliati in tutto il mondo. A novembre Putin l’aveva detto a chiare lettere denunciando che ben 40 paesi, tra cui anche stati membri del G20, nel corso degli anni hanno finanziato l’Isis vendendo agli estremisti islamici armi e quant’altro possa esser servito a rafforzare una compagine che adesso mette paura al mondo intero.

Se fino ad ieri, però, eravamo solo a conoscenza del fatto che l’Isis disponesse di ingenti risorse economiche, oggi abbiamo un dato che mette davvero in apprensione il mondo intero; Stando agli studi realizzati dalla società “Ihs”, infatti, pare che gli introiti dello stato islamico ammontino a circa 80 milioni di dollari al mese, soldi che arriverebbero da più fronti. Secondo la società che ha condotto lo studio, l’organizzazione che fa capo ai terroristi islamici percepirebbe il 50 percento degli introiti da tasse derivante dall’attività economica dei territori che, allo stato attuale, sono sotto il suo controllo, mentre il 43 percento deriverebbe dagli introiti legati al traffico di petrolio.

Sempre secondo la società che ha condotto lo studio sulle risorse dello stato islamico, il 7 percento dei proventi dell’organizzazione che sta mettendo paura al mondo deriverebbe dal traffico di droga, donazioni e vendita di attività.

Insomma, siamo di fronte ad una forza che dispone di importanti risorse economiche che gli permettono di foraggiare la rete di affiliati in tutto il mondo, una rete composta da persone, spesso insospettabili, oramai integrate con la società occidentale e talmente bene inserite da poter colpire in assoluta tranquillità quando meno si aspetti.

Roma città blindata

Le notizie sulle risorse dell’Isis arrivano proprio oggi, martedì 8 dicembre, in un giorno che mette a dura prova il sistema nervoso ed organizzativo dell’Italia. Oggi Papa Francesco aprirà ufficialmente le porte del Vaticano per l’inizio del Giubileo, un evento storico per il quale il rischio di attentati terroristici sembra essere davvero altissimo.

I jhadisti hanno da tempo annunciato che Roma sarà uno dei prossimi obiettivi dell’Isis e l’intelligenze statunitense ha individuato quello del Giubileo come un avvenimento a rischio attentati. Roma oggi è una città blindata, nella capitale si attendono centinaia di migliaia di fedeli in un clima quasi surreale, ma bisogna essere più forti della paura, occorre reagire alla minaccia del terrore che arriva da una forza che agisce in nome di un Dio e mira a privare il popolo della libertà, quella stessa libertà acquisita con fatica e dopo sanguinose guerre.